Omelia (12-04-2019)
Monaci Benedettini Silvestrini
Amati sino alla fine

Gesù ha fatto vedere molte opere buone; i Giudei cercavano di catturarlo e raccolgono delle pietre per lapidarlo! Geremia con accenti sorprendentemente precisi ci fa sentire le voci nemiche: "Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all'intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo». «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso". Ma per Gesù non era giunta la sua ora ed egli sfuggì dalle loro mani. La motivazione delle assurde minacce, perché "Tu, che sei uomo, ti fai Dio". Gesù fa notare che tutti siamo figli dell'unico Padre. La sua figliolanza divina però viene dalla perfetta unione al Padre e dalla missione e dalle opere che Egli sta compiendo nel suo nome e come inviato da lui: "Credete alle opere, egli dice, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre". È molto importante che a pochi giorni dalla passione di Gesù sia ravvivata la nostra fede nella sua divinità: l'uomo giudicato e condannato, l'uomo sottoposto e crudelissima passione, l'uomo flagellato e coronato di spine, trattato come un malfattore, inchiodato alla croce, che agonizza, muore e viene posto nel sepolcro, è il figlio di Dio che così adempie l'opera misericordiosa del Padre celeste. Ciò avviene per adempiere un suo mandato e per una libera scelta di Gesù: "Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine".
Dirò più volte oggi, con fede e trasporto: "Gesù ti amo!".