Omelia (14-04-2019) |
Gaetano Salvati |
Il Vangelo di oggi sprona tutta la comunità cristiana a stare accanto al Suo maestro, a non abbandonarlo per seguire le correnti mondane, quelle tentazioni che ci separano dalla Verità. Il Signore Gesù, nel racconto di San Luca, sta seduto a tavola con i Suoi discepoli. Fermiamoci anche noi a tavola con Gesù: stacchiamo la spina alle preoccupazioni e alle ansie che non fanno vivere il nostro essere cristiani. Sforziamoci di indugiare alla Sua dolce presenza che purifica tutti i nostri errori e la sfiducia di non essere degni di rimanere insieme a Lui. Questa, forse, è la tentazione più grande. Ma chi è degno di accostarsi alla Sua mensa? Nessuno. Eppure, cosa indica la mensa eucaristica, appena costituita, se non la volontà di Dio di essere in intimità con l'umanità? Il Signore vuole sedersi vicino a noi. In questa intimità, radicata nella donazione che il Figlio fa di sé sulla croce, e in questa gratuità d'amore, la comunità, radunata intorno alla mensa del Suo corpo e del Suo sangue, lo riconosce il Salvatore, il Figlio di Dio, incarnato nelle quotidianità; il Redentore, Colui che trasforma l'esistenza oppressa dal peccato in dono d'amore. Rimaniamo vigili, sempre. Non consideriamo già conclusa la nostra esperienza di vita cristiana: il rischio è di abbandonarLo. Cogliamo l'occasione, quindi, in questa settimana, di scoprirci parte della Chiesa, corpo di Cristo, della Sua mensa. Amen. |