Omelia (18-03-2019) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Lc 6,36-38 "In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "siate misericordiosi, come è misericordioso è il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio"." Lc 6,36-38 Come vivere questa Parola? "Gesù, facci conoscere il Padre". Era questa l'invocazione che durante la Missione di Milano (1957) ideata dall'allora cardinale Montini, poi Paolo VI, aveva connotato un'esperienza di ricerca e di fede poi dilatatesi nel mondo. In una città, in una regione dove la fretta, il superlavoro, l'ansia del guadagno stavano alla base del desiderio, si sentiva l'urgenza di conoscere Dio come Padre e si chiedeva questa grazia al suo Figlio amato. Di fatto Gesù, nel Vangelo, richiama molte volte e in molti modi il Padre tentando di levarci dalla testa un Dio che siede come giudice in un tribunale, per sostituirlo con un Padre che siede in casa con i suoi figli ai quali non cessa di voler bene e di usare con essi tutta la sua comprensione paterna. A questo proposito è prezioso quanto ha scritto san Clemente di Alessandria: "Per la sua misteriosa divinità Dio è Padre. Ma la tenerezza (sympathés) che ha per noi lo fa diventare madre. Amando, il Padre diventa femminile». Se l'amore si esprime nel dono, la misericordia si esprime nel perdono, che significa super-dono, in modo che "dove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia". Il Misericordioso è la caratteristica tipica del Dio cristiano, che noi siamo chiamati ad imitare: "Misericordes sicut Pater". Oggi, quasi come un mantra, ripeterò: "Signore Gesù, facci conoscere il Padre".
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