Commento su Ger17, 7-9
"Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia. Egli è come un albero piantato lungo l'acqua, verso la corrente stende le radici, non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi: nell'anno della siccità non intristisce, non smette di produrre i suoi frutti."
Ger17, 7-9
Come vivere questa Parola?
L'immagine dell'albero, ricco di foglie e con lunghe radici che raggiungono la corrente d'acqua, è un simbolo vivo e parlante dell'uomo benedetto da Dio. Si tratta di una realtà diversa nell'immaginario del profeta Geremia, testimone drammatico del crollo del regno di Giuda e della rovina di Gerusalemme. La fedeltà a Dio e alla sua legge è principio di vita, di fecondità, di freschezza interiore. Spesso, anche noi, quando le cose vanno male, quando ci sentiamo incompresi e abbandonati dagli amici, sperimentiamo la desolazione del deserto. Abbiamo fame e sete di vita, che ci sembra sfuggire dai nostri giorni. Abbandonarsi con fiducia al Signore, alla vena segreta e profonda della sua acqua d'amore, può farci rifiorire. Possiamo godere di un senso primaverile di gemme, magari sconosciute, che ci aprono ad una nuova visione.
La fedeltà a Dio, la fiducia nella sua Parola possono donarci quella speranza che ci fa indovinare nell'albero spoglio della nostra esistenza, "il verde a venire". Sappiamo, come afferma uno scrittore contemporaneo, che "Le anime hanno le loro stagioni, ma Dio ci lesina forse le sue primavere?".
Oggi, nella preghiera, chiederò al Signore di conservarmi lo stupore e la meraviglia di fronte alla Sua creazione.
La voce del profeta Isaia
"Il Signore farà scorrere su Gerusalemme un fiume di pace e di salvezza...i suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati."
Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com