Omelia (06-01-2003) |
don Roberto Rossi |
Epifania del Signore E' l'Epifania del Signore. L'Epifania, che significa manifestazione del Signore, ha sempre rivestito un significato grande per i cristiani, perché celebra e realizza l'incontro tra Dio e l'uomo, tra la bontà e l'amore infinito di Dio che si fa conoscere e l'umanità che è sempre alla ricerca della luce e della salvezza, debole ma assetata di verità. La liturgia presenta tre particolari manifestazioni di Gesù salvatore: la manifestazione ai magi, la manifestazione al battesimo del Giordano, la manifestazione alle nozze di Cana. Oggi celebriamo la prima, le altre nelle prossime domeniche. Nella manifestazione o epifania ai Magi possiamo sottolineare alcuni elementi importanti. * Dio ha manifestato tutto il suo amore all'umanità facendosi bambino; possiamo qui richiamare tutto ciò che abbiamo celebrato e meditato nelle feste natalizie. Dio che aveva parlato in molti modi nella storia ora si è fatto uno di noi, Lui è diventato l'Emanuele, il Dio con noi. "E' apparsa e si è manifestata la bontà di Dio, nel suo Figlio fatto uomo per la nostra salvezza". Ha scelto uno stile diverso dalla mentalità mondana: ha scelto la semplicità, la povertà, l'annientamento. I grandi della terra non se ne accorgeranno e per paura di perdere il loro potere umano diventeranno i persecutori, come ad es. Erode. * Gesù si fa conoscere ai pastori, perché gente semplice; si fa conoscere ai magi, perché sono sapienti, ma umili, sempre alla ricerca della verità e del nuovo che lo Spirito di Dio può portare. Affrontano la fatica della ricerca, seguono i segni di Dio (la stella), ma chiedono aiuto anche a chi li può indirizzare, affrontano il sacrificio e i rischi della persecuzione. Ma Dio li ricompensa e risponde pienamente alle loro attese e si fa conoscere nella sua verità di Figlio di Dio Salvatore. Ed essi "credono" e adorano e tornano alla loro vita con la certezza di Dio nel cuore. Uno scrittore descrive così: "E raggiunto l'irraggiungibile, cantarono: Alleluia!" * Questa epifania ai magi sottolinea il fatto che Gesù è venuto per tutti, che la sua salvezza è per tutti i popoli, che desidera farsi conoscere da tutti popoli perché tutti possano accoglierlo come il loro salvatore. Non c'è distinzione di razza o lingua... l'amore di Dio è per tutti, la sua salvezza è offerta in abbondanza e il cuore di chiunque cerca sinceramente la verità può conoscere il Signore, credere in Lui e trovare il lui il senso pieno della propria vita. * Questo ci porta a lodare il Signore per il suo amore universale e ci coinvolge come credenti perché siamo chiamati a collaborare alla missione di Gesù e della Chiesa, per aiutare gli uomini nel cammino della fede, della ricerca, dell'incontro con il Signore. Noi, che abbiamo il dono della fede, non dobbiamo tenerla per noi, ma offrirla agli altri, a più gente possibile, con la preghiera, la testimonianza, l'impegno cristiano, l'aiuto materiale per l'evangelizzazione, perché si realizzi il progetto di Dio: "ti adoreranno Signore tutti i popoli della terra!" * Per noi una particolare e continuata manifestazione di Gesù si ha nella liturgia. Dice S. Ambrogio: "Tu ti sei mostrato a me o Cristo, faccia a faccia. Io ti ho incontrato nei tuoi sacramenti". Soprattutto l'Eucarestia è l'epifania di Cristo, la suprema epifania. Essa non ci mostra solo il Gesù terreno che videro i magi, uomo tra gli uomini, ma il Gesù, morto e risorto, il Gesù Signore universale e glorioso. Lì è racchiusa la luce e la forza della Chiesa, lì ci è dato il pane del cielo, per la vita del mondo. * Anche noi, bisognosi di verità e di salvezza perché deboli e peccatori, possiamo accogliere il dono di Dio, la sua manifestazione, la sua presenza che è grazia, forza, potenza di Dio nella vita di ciascuno e del mondo. |