Commento su Gv 12, 44-46
"In quel tempo, Gesù esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. [...] Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me»."
Gv 12, 44-46
Come vivere questa Parola?
Sono parole di luce solare, ma vanno lette e meditate nel loro contesto che è il Vangelo di S. Giovanni: il più sublime dei quattro. Qui infatti Gesù mette a fuoco la Sua identità divina fino a dirsi una cosa sola col Padre: "Chi vede Me vede Colui che mi ha mandato".
L'ultima affermazione poi di questa pericope è anch'essa fortissima. Gesù riconosce di essere venuto in questo mondo con una precisa nobilissima missione: quella di illuminare e quindi di salvare.
Oggi l'uomo e la donna di ogni età e condizione rischiano spesso di perdere il giusto orientamento spirituale. Le chiassate di chi crede agli idoli del denaro della roba del piacere e del potere, tentano di offuscare la via della Verità, della Giustizia, dell'Amore.
Ecco, proprio per questo Gesù afferma il motivo della Sua Incarnazione Morte e Resurrezione. Sì, la Sua è l'attualizzazione di una volontà: quella della nostra Salvezza.
Signore Gesù ti ringrazio, ti lodo e ti prego: fa' che io viva ogni giorno la Tua Parola, vera Luce che mi impedisce la confusione, l'ottenebramento, il male. Fa' che io mi lasci illuminare da Te.
La voce di un filosofo
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
Platone
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org
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