Commento su At 13, 29 - 33
"Dopo aver adempiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono testimoni di lui davanti al popolo. E noi vi annunciamo che la promessa fatta ai padri si è realizzata, perché Dio l'ha compiuta per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo: "Mio figlio sei tu, io oggi ti ho generato"»."
At 13, 29 - 33C
Come vivere questa Parola?
Sappiamo che gli Atti degli Apostoli narrano quanto è avvenuto agli inizi della Chiesa dopo che a Gerusalemme gli Israeliti e i loro capi erano arrivati alla perversa condanna a morte di Gesù.
Qui notiamo una precisazione importante per la nostra fede. Decidendo di far morire Cristo Gesù, essi in realtà realizzarono quello, che negli illuminati testi dei profeti, era stato preannunziato circa la morte di Cristo seguita dalla risurrezione.
Il bello è che, nelle profezie, era già brillato l'evento della futura risurrezione del Signore. Ecco perché questo testo può ben affermare che Dio "ha compiuto per noi la promessa risuscitando Gesù".
Grazie, Signore! anche in questa breve pericope c'è una chiave storico- ispirata per farci entrare sempre più in una fede matura. Anche oggi infatti, abbiamo bisogno di conoscere bene questi testi della Sacra Scrittura, fedeli alla storia di quel tempo penetrata dall'ispirazione dello Spirito Santo.
La voce di Papa Francesco
Il restare, il rimanere fedeli implica un'uscita. Proprio se si rimane nel Signore si esce da sé stessi. Paradossalmente proprio perché si rimane, proprio se si è fedeli si cambia. Non si rimane fedeli, come i tradizionalisti o i fondamentalisti, alla lettera. La fedeltà è sempre un cambiamento, un fiorire, una crescita.
Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org