Commeto su At 20, 28
«Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio."
At 20, 28
Come vivere questa Parola?
Ci accompagna ancora la parola di Paolo a Mileto agli anziani di Efeso. Sta chiudendo il suo discorso e consegna a loro la parola "vegliate". Tanto coraggio, tanto movimento, tanta capacità di scardinare il solito, il blasfemo e il superficiale non nasce in lui da sventatezza. È opera dello Spirito che chiede di essere custodita. Vegliare diventa l'azione di fondo con cui tutelare la dirompente novità del Vangelo, non per costringerla e ridurla, ma per permettergli di non spegnersi, di non contaminarsi. Tante volte vegliare, sorvegliare implica azioni di contenimento, di controllo (pensiamo agli assistenti, a chi sorveglia i ragazzi in pausa a scuola per esempio, nella preoccupazione unica che non facciano danni). Qui il vegliare è azione positiva, fatta più di cura e tutela, di sprone e incoraggiamento a rimanere saldi nell'Amore. Un vegliare che è su sé stessi, tenendo desto l'entusiasmo che il Vangelo ha portato; è un vegliare poi sul gregge, sulla comunità perché resti animata, viva e convinta della scelta di Cristo.
Signore, ti preghiamo per i nostri pastori e superiori. Siano sempre più rappresentati di Te, in una chiesa in uscita, non di una chiesa in pensione.
Dalla sequenza allo Spirito Santo
"O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli."
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it