Commento su Gv 17, 25-26
"Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro."
Gv 17, 25-26
Come vivere questa Parola?
Oggi meditiamo questo circolo di amore e di conoscenza che ci lega tra noi, con Cristo nel Padre. Due voci che da sempre si avvicinano a noi e desiderano farsi conoscere ed accogliere: il Padre si è rivelato lentamente ma efficacemente nella storia; pochi uomini, poi un popolo lo hanno accolto, amato e custodito. Cristo compie questa progressiva rivelazione incarnando Dio nella nostra umanità: la creatura diventa il luogo della manifestazione completa e definitiva di Dio, senza esitazioni né possibili fraintendimenti. In Cristo il vocabolario per dire Dio è accessibile e l'umanità impara a penetrare questo mistero. Ma Gesù il Cristo ad un certo punto torna al Padre. Rimane l'amore dimostrato, insegnato, trasmesso, condiviso con i suoi. Rimane lo Spirito. E questi permane ed è oggi in noi.
Signore, rendici consapevoli dell'abitazione divina in noi; facci capire che rimanere in sintonia con lo Spirito ci condurrà alla verità, che desideriamo e cerchiamo.
Dalla sequenza allo Spirito Santo
"Senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa."
Sr Silvia Biglietti FMA - silviabiglietti@libero.it
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