Commento su Mt 6,7- 9
"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Pregando non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siete dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancora prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro "..."
Mt 6,7- 9
Come vivere questa Parola?
Pregare è essere me stesso, finito e aperto all'infinito. La preghiera non è fatta di tante parole che non comunicano niente. Pregare vuol dire dimorare in Dio. Lui sta alla porta di noi stessi e ci chiede di venire a cenare con noi. Bussa con insistenza. Sta a noi l'aprirgli perché il chiavistello è dalla nostra parte. Attende la nostra risposta come Padre e ascolta le nostre richieste, che già conosce. Addirittura ci suggerisce le parole, il senso della nostra invocazione. È il rivolgersi al Padre che ci ha insegnato Gesù. È il chiamare Dio "Padre nostro" in un coro di fratelli e sorelle che insieme si sentono figli e vincono così la fatica e, a volte, la paura del vivere. C'è Qualcuno che scruta il nostro ritorno da lontano e ci viene incontro per abbracciarci.
La voce di S. Teresa D'Ávila
Dal momento che è nostro Padre, deve sopportarci nonostante la gravità delle nostre offese. Deve perdonarci quando ritorniamo a lui come il figlio prodigo. Deve consolarci nella prova. Deve nutrirci, come si conviene a un padre come lui.
Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com