Omelia (01-09-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?»

Come vivere questa parola?
Gesù si è recato nella sinagoga della sua Nazareth. E proclamando un brano del profeta Isaia dichiara solennemente che quella profezia si avvera proprio "oggi" in Lui. Egli è davvero il Cristo venuto a recare la lieta notizia a chi è povero: la libertà ai prigionieri, la vista per i ciechi e la possibilità di scaraventare via dalle spalle il peso di qualsiasi tipo di oppressione. "Gli occhi di tutti – dice Luca - sono fissi su di lui". Il momento è gravido di conseguenze. E Luca, più di Marco e Matteo (che pur riferiscono questo episodio), sottolinea un repentino cambiamento di scena tra la gente in ordine a un contrastante sentire. Quando Gesù infatti si identifica col grande INVIATO "consacrato con l'unzione" i suoi concittadini esultano, rendono testimonianza a quel suo essere un personaggio di spicco, che certo darà lustro e ricchezza al paese. Gesù legge nei loro cuori che stanno per dirgli: "Quanto abbiamo udito che è stato fatto a Cafarnao, fallo anche qui, nella tua patria!". E, per dissuaderli circa la speranza che Egli si lasci strumentalizzare dai loro interessi, cita il comportamento di Elia e di Eliseo. Essi infatti compiono miracoli ma a favore di gente straniera in grande difficoltà. La forza provocatoria di questa pagina sta appunto nell'interpellarci circa la nostra fede. Se il nostro è un vero credere in Dio, non "giochiamo" a piegare la sua volontà alla nostra, non tentiamo di "possederlo" ma la nostra gioia è "essere posseduti" dal suo Amore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascio interpellare da questo episodio. Forse sono di quelli che pregano sì, ma solo per ottenere favori legati a interessi propri o della propria famiglia, della propria comunità, della propria gente? Che respiro ha il mio credere e il mio pregare? È ristretto e malato di egoismo? Oppure è ampio come il mare?

O Gesù, che io ti riconosca Signore e Salvatore, ma non pretenda di "possedere" Te e le tue grazie. Liberami dall'egoismo. Anche da quello spirituale. Dammi un cuore capace di desideri e di preghiere capaci di abbracciare l'universo.

La voce di un maestro di preghiera
Non puoi avvicinarti a Dio da curioso, poiché egli non si lascia comprendere da considerazioni umane. Egli è sempre al di là delle tue idee e irriducibile alle tue prese di posizione. Dio non è un problema da risolvere, ma un mistero da scoprire.
Jean Lafrance