Omelia (11-09-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Col 3,12-13

DallaParola del giorno
"Rivestitevi, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri"
Come vivere questa Parola?
Ecco, Paolo aveva invitato a deporre l'abito vecchio dei vizi e di ogni menzogna esistenziale. Ora invita a rivestirsi. Come? L'indicazione è precisa e fondamentale. Non come gente che con erculeo sforzo volontaristico cerca di essere a modo. Ma come "eletti, santi e amati". Per un vero cammino spirituale non si è mai abbastanza interiorizzato proprio questa che è la nostra identità profonda. Se siamo "eletti", quel Dio che ci ha scelti e chiamati, forse non ci darà man forte? Se siamo santi ossia "partecipi – come dice S.Pietro – della divina natura" se siamo amati cioè avvolti e penetrati dalla tenerezza di chi ci ha creati e ci vuole salvi, come non accedere a quel modo di essere che fa di noi degli uomini e delle donne veramente tali in chiave di vera appartenenza a Gesù? Allora ecco i rapporti nuovi all'insegna di vere strategie di positività e di amore. Il sentire misericordioso, pieno di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza, il portare i pesi gli uni degli altri, il perdono facile anche dentro situazioni difficili non solo diventa auspicabile ma possibile e perciò desiderato da Dio e realizzato da noi, con l'aiuto della sua grazia, in qualsiasi ambiente egli ci venga "seminando".

Oggi, in un rientro al cuore, cerco anzitutto di sostare un momento quieto e consapevole della mia identità profonda di "eletto" "santo" (per il battesimo in atto!) e "amato". Poi passo in rassegna le indicazioni strategiche e i mezzi che il Signore vuol darmi perché io stabilisca rapporti di luce essendo rivestito di tutto punto di ciò che è lui in definitiva a donarmi.

Signore Gesù, ancora e sempre ti chiedo di rivestirmi di te. Che io mi percepisca eletto, santi, amata da te e perciò abilitato a prendere come miei indumenti quelle virtù umane e cristiane che rendono bella la vita perché intessuta d'amore

La voce di un contemplativo
Tu non sei affatto su questa terra uno straniero per Dio né un semplice viandante nella vita, ma fai parte della società dei santi e della famiglia di Dio. Per questo, o santo fratello, considera questo Gesù nel quale hai le tue radici di vita divina, guarda ciò che egli è in se stesso, ciò che è per te, al fine di conformare la tua vita alla sua.
F. Polline