Omelia (06-01-2003) |
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Epifania del Signore Dalla visita dei magi a Gesù Bambino, cerchiamo di ricavare qualche insegnamento particolarmente prezioso. - Imitarli nella loro ricerca del Cristo salvatore. Sarebbe un'illusione pensare di avere del Cristo una conoscenza sufficiente. Che cosa sappiamo del suo mistero, della sua persona, dei suoi insegnamenti, del suo amore? Nulla o molto poco. Nel cammino dei magi viene quasi tracciato l'itinerario della nostra fede. Uscire da se stessi per andare a lui, abbandonare le proprie abitudini o almeno rimetterle sotto esame, diffidare di una religione (la nostra s'intende) fatta solo di cerimonie o di pratiche più o meno sclerotiche. Questo cammino dei magi talvolta è luminoso e piacevole, talaltra oscuro e faticoso: così è anche la nostra ricerca di Cristo, ma con la costanza si arriva ad un incontro personale con lui, fondamento della fede vera. - Sentirci responsabili della diffusione della luce evangelica. Quanta gente vive nella notte spirituale! "Esiste Dio? E se esiste, come è? Qual è il senso della vita? C'è un aldilà?". Solo Cristo ha risposto chiaramente a queste domande. Non è forse lui la luce? E noi ci sentiamo responsabili della diffusione di questa luce? E non soltanto di fronte ai popoli pagani, che non hanno mai sentito parlare di Cristo, ma anche nei riguardi di tante persone che sono vicine a noi: parenti, amici, vicini, colleghi, nei quali per vari motivi la luce della fede non è mai penetrata in profondità oppure ha finito con lo spegnersi. |