Omelia (15-08-2019) |
Wilma Chasseur |
Maria nello splendore della gloria L'ultimo dogma della Chiesa cattolica è quello dell'assunzione di Maria, salita in Cielo anima e corpo, ed è stato proclamato da Papa Pio XII nel 1950. Il dogma ( = verità di fede) dice soltanto che è salita in cielo anima e corpo ed ha già il suo corpo glorioso perché non ha mai subito la corruzione del sepolcro, sorte che spetta invece a tutti noi. Ma in una rivelazione privata molto attendibile la Madonna stessa ha precisato: " Mi chiedete della mia Assunzione: ebbene sappiate che io sono salita in Cielo prima di morire". Questo mi rallegra moltissimo, perché a noi, già quando eravamo bambini, al catechismo avevano sempre insegnato, che siccome la morte era entrata nel mondo a causa del peccato originale, la Madonna essendone stata preservata, era stata preservata anche dalla morte. Ed io vi ho sempre creduto fermamente. E la Chiesa ci ha sempre insegnato che la Madonna non è morta. Per la Madonna non ci fu dunque quella tremenda lacerazione della separazione dell'anima dal corpo e non deve aspettare la fine del mondo per ritrovare il suo corpo glorioso: è salita in cielo anche col suo corpo e non solo in spirito. Anche questo è un bellissimo trionfo della gloria, come avevamo già visto nella Trasfigurazione del Signore, in cui possiamo intravedere il nostro destino eterno. Infatti anche noi siamo chiamati ad essere abitati dalla gloria; la grazia non è altro che il germe della gloria, ma per noi ci sarà l'inevitabile discesa nel sepolcro prima di poter vivere in pienezza la realtà della gloria, cioè dell'inabitazione di DIO anche nel nostro corpo e non solo nell'anima. Perché la vita eterna non sarà altro che questo: essere abitati dalla realtà divina, da questa densità di gloria che trasfigurerà anche il nostro corpo rendendolo totalmente spirituale, non più soggetto a nessuna limitazione della materia, e neppure sottoposto a leggi fisiche. Le proprietà dei corpi gloriosi infatti sono: l'impassibilità (non soffriremo più), la sottigliezza ( ci muoveremo con l'agilità del pensiero, spostandoci da un posto all'altro solo con il desiderio), l'immortalità ( non moriremo più) l'invulnerabilità ( non saremo più soggetti a nessun tipo di incidente). La fine della vita di Maria Santissima - Assunzione per noi cattolici e dormizione per i fratelli ortodossi - fu un trasporto di amore. Il suo desiderio di riunirsi al suo DIO e al suo Figlio fu così intenso che la trasportò davvero nel luogo di gloria. O meglio: l'irruzione della gloria e dell'amore divino furono così forti che la sua natura non resse più e volò dal suo Signore per un eccesso d'amore. E' la cosiddetta morte d'amore che descrivono tanti mistici. " O fiamma d'amor viva/ che soave ferisci l'anima mia nel suo profondo centro/ se vuoi ormai finisci/ rompi la tela a questo dolce incontro". ( San Giovanni della Croce - Fiamma viva d'amore - Strofa 1). E' la morte il cui pungiglione non è il peccato, ma l'amore. Santa Teresina del Bambino di Gesù, dopo la terribile notte della fede, ebbe un'estasi che durò lo spazio di un Credo, in cui morì in un trasporto di amore divino. E se ne potrebbero citare tanti altri. Se non fosse avvenuta la tremenda catastrofe del peccato originale anche Adamo ed Eva ( e noi al loro seguito) avrebbero potuto passare dal paradiso terrestre a quello celeste senza morire. Senza il peccato le facoltà spirituali che sono l'intelligenza e la volontà, sarebbero state più forti di quelle corporee e avrebbero avuto il predominio. Sarebbe bastato loro, per esempio, avere un forte desiderio della visione beatifica, che questo desiderio sarebbe bastato a farli "partire". Mentre adesso, dopo il peccato, c'è come una frattura in noi e le nostre facoltà superiori non riescono più a dominare su quelle inferiori. La nostra volontà ha un bel volere cose belle e buone, ma sperimenta comunque malattia, invecchiamento e tante altre cose che non vorrebbe perché non è più padrona del proprio corpo. Con l' Assunzione al cielo di Maria meditiamo questo stupendo mistero di gloria che sarà anche il nostro destino futuro se saremo fedeli alla grazia e docili all'azione dello Spirito Santo . |