Omelia (11-10-2003) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno «Gesù disse: beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano». Come vivere questa Parola? Prima che Gesù intervenga, l'immediatezza della donna esprime il suo essere profondamente afferrata da quello che il Maestro sta dicendo. Senza alcuna titubanza ella grida in mezzo alla folla: "Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte". Ed è un umanissimo elogio, squisitamente femminile. Né viene oscurato dallo slittamento che Gesù fa fare al discorso, focalizzando l'attenzione non più su colei che gli è Madre, ma sull'ascolto e la pratica della Parola di Dio. Anzi, proprio questo portare quanti l'ascoltano al cuore di tutto, dice – per poco che si rifletta – come Gesù, lungi dal disdire la beatitudine circa sua Madre, ce ne mostra invece il vero motivo. Maria SS. infatti – come dicono i Padri – prima di generare il Verbo incarnato nella carne, lo ha generato nel suo cuore. In che senso? Proprio per aver ascoltato e custodito la Parola, e per aver ad essa prestato quell'obbedienza della fede che ha segnato tutta la sua silenziosa esistenza. Se com'è stato detto "la Parola di Dio è il codice genetico dell'uomo", è chiaro che anche noi realizziamo la nostra gioia (= essere beati) crescendo a mano a mano che ascoltiamo la Parola di Dio, e viviamo conformemente ad essa, con perseverante amore. Oggi, nella mia pausa contemplativa, faccio spazio interiormente alla persona della Madre di Gesù e mia. Ne visualizzo l'espressione luminosa dello sguardo e ripeto a Lei ciò che le disse Elisabetta: "Beata Te fra tutte le donne". Mi lascio penetrare dal senso vero della beatitudine che è ascoltare e fare la Parola. Non mi comanda essa soprattutto di amare? E non è l'amore l'elemento costitutivo del mio realizzarmi: come persona e come cristiano? O Maria, veramente beata perché hai creduto, dammi un cuore in ascolto della Parola: un cuore che crede alla Sua forza e se ne lascia plasmare interamente. La voce di un monaco-poeta sufi Il Signore ha bisbigliato qualcosa all'orecchio della rosa ed eccola aprirsi al sorriso./ Il Signore ha mormorato qualcosa al sasso ed eccolo gemma preziosa scintillante nella miniera./ Il Signore ha detto qualcosa all'orecchio del sole ed ecco la guancia del sole coprirsi di mille eclissi. /Ma che cosa avrà mai bisbigliato il Signore all'orecchio dell'uomo perché egli solo sia capace di amare e di amarlo? /Ha bisbigliato AMORE! Gialla ed-din Rumi (1207-1273) |