Omelia (15-10-2003) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Romani 2,1 Dalla Parola del giorno "Sei inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose." Come vivere questa Parola? Paolo ha appena affermato che la sofferenza umana (e quindi il mondo profano) non arriva da Dio. Per superare l'oscuramento della ragione ottenebrato dalle passione, l'uomo ha bisogno della fede. Ma anche il giudeo, che si crede forte per la legge e crede di arrivare alla perfezione con osservanze vuote di fede e di amore è lontano dalla salvezza. L'apostolo coglie l'inganno in cui era incorso lui stesso quando, essendo zelante fariseo, si credeva irreprensibile e perseguitava la chiesa nascente. Il filo di verità esistenziale diventa incandescente mentre Paolo rampogna aspramente chi giudica il fratello, perché passa anche dentro le nostre singole vite. E, questo è da notarsi, trova perfino conferme nelle attuali conoscenze dei labirinti più oscuri della nostra psiche. "Mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose." Proprio così! I meccanismi della nostra psiche sono tali per cui ciò che più disapproviamo negli altri, quello che più in loro ci urta e disturba è, con camuffamenti di vario genere, esattamente l'ombra, il difetto e il vizio che sta celato in noi. Quando Gesù dice: "Non giudicate e non sarete giudicate" ci mette in mano un prezioso "lasciapassare, della sia infinita misericordia". Ma bisogna ricordarsene a tempo quando siamo tentati di trinciare giudizi a destra e a sinistra, o anche solo di insinuare sospetti o pargolette o pause di sospensione poco benevole nei confronti di chi, assente, è alla ribalta del discorso. ' Oggi, nella mia pausa contemplativa, accendo quella grande lampada di verità che è l'intercessione allo Spirito Santo. E chiedo di guardarmi dentro, di guardarmi a fondo. Sono forse facile a mormorare e criticare gli assenti? Signore, dammi un cuore umile che ami il rimprovero schietto di chi mette in fuga il mio vizio. Dammi un cuore benevolo e ospitale che, cosciente di aver tanto bisogno della misericordia di Dio, la usa verso gli altri. La voce dei Padri del deserto Non prestare orecchio alla lingua del calunniatore; né metterti a servizio dell'orecchio di chi volentieri ascolta il parlare malizioso, dicendo o ascoltando con piacere chiacchiere contro il suo prossimo; se non fai così decadrai dall'amore di Dio e ti troverai esiliato dalla vita eterna. S. Massimo il Confessore |