Omelia (23-10-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
"Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione".

Come vivere questa Parola?
Certe immagini ricorrenti di un Gesù così sdolcinato da essere innocuo, restano totalmente scalzate da questa pagina evangelica che potremmo definire "scandalosa", tanto ci coglie alla sprovvista. Come, Lui, il mite Agnello che ci riconcilia col Padre, che abolisce ogni muro di separazione, si introduce affermando di non essere venuto a portare la pace ma la divisione e ciò fin nel cuore delle stesse famiglie? In altra occasione dichiarerà che il Regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La vita cristiana non è un quieto adagiarsi all'ombra rassicurante di un Dio paternalista che convalida il disimpegno. Tutt'altro! Decidersi per Cristo vuol dire impegnarsi per la causa di un Regno che è già qui, in mezzo a noi. Un Regno che pur proiettandosi oltre il tempo, si va edificando con i mattoni che mettiamo insieme giorno dopo giorno in questo nostro oggi. Vuol dire allora rimboccarsi le maniche e porre gesti concreti di solidarietà, di giustizia, di amore disinteressato. Vuol dire uscire allo scoperto, rivelando decisamente e coraggiosamente la nostra identità cristiana, con scelte coerenti con il credo che professiamo. Scelte che implicano spesso un andare contro corrente, un opporsi con fermezza al lassismo imperante, alla corsa sfrenata al più avere, all'apparire, al prevalere... Solo a questo prezzo il Fuoco che Gesù è venuto a portare diventerà incendio che distrugge alla radice ogni negatività. Ma è necessario che questo Fuoco, cioè lo Spirito Santo, divampi innanzitutto nei nostri cuori ed abbia la libertà di operare quel "giudizio" che smaschera certe posizioni di comodo, che ci rende sempre più consapevolmente partecipi di quel "battesimo" di Cristo (morte-resurrezione), da cui sgorgherà la Pace vera, quella che il mondo non può dare.

Oggi, in un rientro al cuore, proverò a visualizzare il divampare di un incendio. Penserò al fuoco che lo Spirito ha acceso dentro di me fin dal giorno del mio battesimo. Forse è sopito sotto la cenere di un quieto adeguarmi all'andazzo comune e di una rassicurante verniciatura cristiana fatta di Messa domenicale e qualche opera buona che non scomodi troppo? Lascerò che la Parola di Gesù entri, buttando all'aria posizioni troppo rassicuranti e pregherò:

Signore Gesù, tu non ci hai donato uno Spirito di timidezza, ma di forza, perché da Lui sostenuti e guidati troviamo il coraggio di vivere fino in fondo le forti esigenze della tua sequela. Non permettere che ceda alla facile tentazione di adagiarmi in un cristianesimo-rifugio, dove tutto giunge in modo ovattato, senza troppo turbare la mia quiete incosciente.

La voce di un "profeta" dei nostri tempi
Per affrettare un'era nuova, i cristiani hanno un cammino tracciato: Non mettersi a rimorchio degli avvenimenti, ma porsi all'incrocio delle strade.
Roger Schutz