Omelia (28-10-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
"Chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota".

Come vivere questa Parola?
Un arido elenco di nomi? No! Il segno che per Dio non siamo numeri. Egli chiama ciascuno per nome, fa emergere dal nulla, dando un volto ben definito. Ognuno è se stesso: unico, irrepetibile. Da sempre Dio lo ha sognato così. E in quel nome una chiamata, che è la mia, solo mia. "Ne scelse dodici ai quali diede il nome di apostoli". Dodici. Eppure la vocazione di Simone non è quella di Andrea, perché Simone dall'eternità era nel cuore di Dio come Simone, quel Simone lì impulsivo pieno di slanci eppure tanto fragile, quel Simone che rinnegherà ma poi verserà il sangue per il Maestro. Quel Simone che avrà il compito di confermare gli altri e a cui saranno affidate le chiavi del Regno... Così per ogni uomo... per me. Chiamato da sempre, perché da sempre sognato così, con questo volto, questo compito da svolgere nella vita, che non può essere distinto da me. Io non ho una vocazione: io sono la mia vocazione. Quella voce che mi ha tratto dal nulla, che mi ha dato un volto nel momento stesso un cui in un atto di infinita tenerezza pronunciava il mio nome, quella voce mi chiamava ad "essere per". VOLUTO DA DIO PERCHÉ AMATO DA DIO COSÌ COME SONO. Come posso non amarmi, non accettarmi anche nei miei limiti, non amare la mia vocazione? Come posso non esplodere di gioia? Sì, quella voce di cui serbo in cuore l'eco con nostalgia profonda, quella voce continua a chiamarmi alla gioia..

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò emergere nel mio cuore la gioia profonda di sapermi desiderato da sempre. Cercherò di guardarmi con quello sguardo carico di compiacenza con cui Dio mi ha accolto quando sbocciavo alla vita. Lentamente, sentendole pronunciate per me, mi ripeterò le parole della Genesi: "Dio vide che era cosa molto buona!".

Dio della mia gioia, dammi di percepire sempre nel mio cuore quel richiamo carico di tenerezza che mi ha dato di essere. Che io scopra giorno dopo giorno il mio "nome", in un alone di stupore e di riconoscenza. Che io lo viva in pienezza, condividendo il tuo sogno, rispondendo all'Amore con l'amore. Grazie, grazie Dio della mia gioia.

La voce di una serva della vita
La vita è un inno, cantalo. La vita è gioia, assaporala. La vita è amore, ama.
Beata Madre Teresa di Calcutta