Omelia (08-10-2019)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 10, 38-42

38 Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 39 Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40 Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42 ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Lc 10, 38-42


Come vivere questa Parola?

Siamo di fronte a due modalità di accoglienza: una ancorata al "fare " tutte "le cose" che vengono chieste quando si invita qualcuno, l'altra all' "incontrare" la persona invitata.

Due modi che ci interpellano sul come noi accogliamo, su come noi ci rapportiamo a Gesù e viviamo come suoi discepoli. Non leggiamo questi due atteggiamenti come contrapposti, perché il contrapporli presuppone il chiamare l'altro "a fare" quello che io ritengo importante. Marta e Maria non si oppongono: sono sorelle, che ci richiamano quello che hanno in comune e lo affrontano in modo diverso. Gesù chiederà a Marta di trasformarsi un po' alla volta in Maria, di affrontare quello che deve fare nello "stile" di Maria. Gesù ci ricorda che accogliere interiormente vuol dire ascoltarLo, riconoscerLo come Colui che per primo si avvicina, ("entrò in un villaggio", Lc 10, 38), prende l'iniziativa, accoglie, ama, trasforma, converte. Bisogna lasciarLo fare. Questo permetterà a Maria di vivere nel modo corretto, aperto al dono, percependo che tutto viene da Lui. Maria diventa capace di silenzio espressione del rinnegamento del proprio io che si "affanna e agita per molte cose" (Lc.10,41). Può così "fare", non partendo da sé, ma da Colui che ha davanti. Può accogliere perché si sente accolta da Colui che per primo l'ha accolta e amata.


Signore aiutami a stare con Te, ad ascoltare Te e lasciarmi amare da Te, prima di andare dai fratelli! AMEN.


La voce di Papa Francesco

"Nel suo affaccendarsi e darsi da fare, Marta rischia di dimenticare - e questo è il problema - la cosa più importante, cioè la presenza dell'ospite, che era Gesù in questo caso. Si dimentica della presenza dell'ospite. E l'ospite non va semplicemente servito, nutrito, accudito in ogni maniera. Occorre soprattutto che sia ascoltato. Ricordate bene questa parola: ascoltare".

meditazione mattutina nella cappella della domus sanctae marthae 17 luglio 2016


suor Monica Gianoli FMA - gianoli.monica@gmail.com.