Omelia (05-05-2003) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento Giovanni 6,22-29 Dalla Parola del giorno "Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberiade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie" Come vivere questa Parola? È interessante il fatto che l'evangelista, facendo memoria dell'evento in cui Gesù aveva sfamato cinquemila uomini moltiplicando i pani e i pesci, evoca sostanzialmente l'atteggiamento profondo di Gesù in contatto col Padre: quello del ringraziamento. Prima di compiere il "segno", Gesù aveva "reso grazie" proprio come nel momento in cui aveva istituito l'Eucaristia. E quel suo "benedire Dio" (dire bene di Dio!) che opera meraviglie attraverso di Lui, è un modo d'essere della sua umanità estremamente importante anche per noi. Quante volte avvertiamo in noi come una durezza che ci impedisce di pregare! Forse arriviamo a "dire preghiere", ma più difficilmente entriamo in preghiera, cioè in contatto intimo col Signore. La ridda delle cose da fare, le preoccupazioni che ci avvinghiano rendono più difficile lo stacco e la presa di contatto. Ecco, i maestri di preghiera più accreditati c'insegnano una strategia: quella di cominciare il nostro tempo dedicato all'orazione col ringraziamento. Imparare a ringraziare il Signore per la vita, per l'amore con cui Lui ci guarda, per la gioia e per il dolore che è nei nostri giorni, per il Suo abitare in noi e nutrirci del Pane della Parola e del Pane Eucaristico, per la grazia con cui ci libera attraverso il sacramento della Riconciliazione, per la pace che ci dà "non come la dà il mondo". È questo che a poco a poco, ci inoltra in un vero cammino di preghiera, fino a "pregare sempre" che è poi ringraziarlo e benedirlo attraverso tutto quello che concretamente viviamo. Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi concederò a un tempo di silenzio per "scovare" tutte le ragioni personalissime che mi stimolano a ringraziare e a benedire il Signore. E parafraserò il Salmo 33 (34) a questo modo: Benedirò te, o Signore, in ogni tempo. Nel mio cuore e sulle labbra la mia lode. Guarderò a te e Tu mi renderai raggiante. La voce di Giovanni Paolo II L'Eucaristia, come il cantico di Maria, è innanzitutto lode e rendimento di grazie. Quando Maria esclama «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore», ella porta in grembo Gesù. Loda il Padre «per» Gesù, ma lo loda anche «in» Gesù e «con» Gesù. È precisamente questo il vero "atteggiamento eucaristico". "Ecclesia de Eucaristia" |