Omelia (12-05-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
"Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza".

Come vivere questa Parola?
La Che cos'è la vita se non il germogliare o l'esplodere, il fiorire o il dispiegarsi con forza d'ogni verità e bontà e bellezza, di ogni positività? Dalla vita subacquea negli oceani a quella che s'espande in cielo in stormi di uccelli, dalla vita che sorride nella corolla d'un fiore o risplende negli occhi pensosi d'un adolescente, tutto rivela il mistero di ciò che per amore da Dio fu creato e donato a noi e anche di ciò che, pure per amore, da Dio, in Cristo Gesù, fu riscattato dal male e dalla morte. Sì, la vita nella sua assoluta pienezza è la vittoria sulla morte. In Gesù Risorto la vita trova dunque la sua espressione più assoluta e vincente. Gesù stesso ha detto di essere la vita e questa vita in pienezza è venuto a portarci proprio col suo "ingoiare la morte" come dice S. Paolo, che pure esclama "Dov'è, o morte, la tua vittoria?". È riflettendo su tutto questo che comprendo quanto abbiano torto quelli che vedono nel cristianesimo una fede che "corteggia" la rinuncia per la rinuncia e, predicando la mortificazione, "fa l'occhiolino" alla morte. Il punto da chiarire è proprio qui. Il cristiano è uno che si schiera per la vita, la difende, la promuove. Però quella vera! Non le sue malsane infiorescenze che proliferano da un ego possessivo e dunque strangolatore della vera vita. Parlare di rinuncia? Sì, come ne parla Gesù: con l'immagine della vite che, proprio perché sia più florida e feconda, deve essere potata (cf Gv 15). La pratica dunque della mortificazione non cessa dall'essere necessaria nel mio cammino spirituale ma solo in funzione d'una qualità di vita più vera e più libera: divina oltre che pienamente umana.

Oggi, nel mio rientro al cuore, mi soffermerò a percepirne il battito. Sentirò pulsare la vita alle tempie, ai polsi e adorerò il Donatore della vita, lasciandomene silenziosamente stupire. Poi pregherò:

O tu che ami tutti i viventi e sei il cuore stesso della mia vita, concedimi di lasciare che la tua vita in me si espanda e di impedire al mio ego di arrestarne la vera espansione che è amore nel dono di me.

La voce di un testimone dei nostri giorni
La via discendente dell'amore, la via che conduce ai poveri, agli emarginati e agli oppressi diventa la via ascendente dell'amore, la via della gioia, della pace e di una vita nuova. Da segno di sconfitta, la croce si trasforma in segno di vittoria, da segno di disperazione in segno di speranza, da segno di morte in segno di vita.
Henri J.M. Nouwen