Omelia (16-05-2003) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto". Come vivere questa Parola? I discepoli erano fortemente scossi e turbati. Presentivano ormai, da quanto Gesù veniva loro dicendo, che non si prospettavano giorni di trionfo: né per loro né per il Maestro. E Gesù li conforta con queste parole di consolazione. Egli sa di andare incontro alla morte ma anche al "terzo giorno": quello del trionfo sulla morte: per sé e per i suoi. E il fondamento profondo di ogni vera consolazione è proprio qui: nel credere che Gesù ha di che confortarci perché è il Risorto, il vincitore del male e della morte e anche perché "è andato a prepararci un posto". Due notazioni per penetrare queste parole che possono infondere in noi tanto conforto se le cogliamo nella loro valenza di profondità e di verità risposta alle inquietudini che spesso si agitano in noi. Anzitutto Gesù c'invita a evitare uno scoglio che anche da un punto di vista psicologico è devastante. È inevitabile a volte essere turbati da ciò che di triste, di molesto, di contraddittorio, di deludente può capitarci. Eppure senza atteggiamenti di orgoglioso stoicismo, possiamo ben capire che, restare nel turbamento del cuore è accettare di affogare, mentre c'è la scialuppa di salvataggio: invocare: "Signore, salvami". In secondo luogo ci conforta quella promessa di Gesù circa il suo andare a preparare un posto che, ovviamente, non è un luogo, una casa, ma una condizione del tutto nuova e libera di esistere, una condizione che risponde a quella felicità a cui anela, da sempre, il nostro cuore. Oggi, nella mia pausa contemplativa, entro davvero nel mio cuore per ascoltare a lungo questa parola di consolazione e di promessa del mio Signore. L'ascolto, la respiro, chiedo allo Spirito Santo di assimilarla dentro la mia realtà più profonda. Signore Gesù, morto per strangolare ogni mia morte, risorto per consolare ogni mio dolore. O Gesù che sei morto e risorto per preparare a me VITA eternamente NUOVA e felice, io ti chiedo che ciò persuada me alla pace. E non solo me, ma una moltitudine di fratelli. La voce di una Beata alle soglie dell'eternità Il Maestro mi urge dentro, non mi parla più che dell'eternità d'amore. È così grave, così serio; vorrei vivere pienamente ogni minuto. Viviamo d'amore per morire d'amore e per glorificare Dio tutto Amore. Beata Elisabetta della Trinità |