Omelia (02-11-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Sappiamo bene infatti che tutta creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto.

Come vivere questa Parola?
È quanto mai "centrata" questa parola di San Paolo per la liturgia di un giorno in cui commemoriamo i fedeli defunti. Come uno spaccato di cielo azzurro in un grigio cielo autunnale. Di per sé, questo commemorare i morti, lo si voglia o no, comporta tristezza. E non basta ripulire la tomba al cimitero e collocarvi i fiori freschi anziché quelli di plastica! Questi gesti, pur raddolciti da un sentimento di memore tenerezza, restano coniugati al fatto che loro, i morti cari, non sono più. Ma è davvero così? Lo spaccato di cielo azzurro, anzi la luce solare che spazza via il ristagno della tristezza capovolge tutto proprio in questa espressa fede di Paolo, legata alla promessa di Gesù che disse: "Io vado a prepararvi un posto." Ecco la morte cambia totalmente aspetto. I dolori ci sono, ma sono dolori del parto: lo spalancarsi a un'altra dimensione di vita incredibilmente più libera, ampia, felice. "Le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura", afferma ancora San Paolo. E attesta che perfino il creato vive l'impaziente attesa di una piena liberazione, così come noi stessi attendiamo quella che i primi cristiani chiamavano la "seconda nascita". Aveva dunque ragione un poeta del secolo scorso di scrivere: "Io nella tomba troverò la culla." Sono canti di vita quelli che ci attendono. Ed è una bugia esistenziale la disperazione.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, abbraccerò nell'amore del Signore parenti e amici defunti, raggiungendo con apertura di cuore anche i più dimenticati, e pregherò perché, purificati dall'Amore, entrino nella piena visione di Dio. Ma chiederò anche al Signore di pacificarmi sempre più col pensiero di "nostra corporal sorella morte".

Signore, io credo che Tu sei Risorto e che in Te anch'io risorgerò. Se non arrivo a gridarti come S. Teresa "Muoio perché non muoio", ti dico: fa' che io guardi alla morte come un bambino alla porta che si spalanca sulla festa di casa.

La voce di un dottore della chiesa
La vita passa...l'eternità avanza a grandi passi...presto vivremo della vita stessa di Gesù.
S. Teresa di Lisieux