Omelia (03-11-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Al contrario, quando dai un banchetto, invita i poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti.

Come vivere questa Parola?
Gesù esorta a comportarsi in modo opposto a quanti, quando dando un banchetto, invitano gli amici. Non si tratta di una disumanizzante presa di posizione contro l'amicizia e la convivialità tra parenti e conoscenti. E' piuttosto il rivoluzionario spalancare i cuori a quell'orizzonte ampio e solare che è l'assoluta gratuità dell'amore.
Conosco un proverbio vecchio di cultura paesana che dice: "Chi nulla ti porta, se ne stia fuori dalla tua porta". Gesù è agli antipodi di questo detto. Non sopporta infatti rapporti giocati nell'interesse egoistico. E anche in questo viene incontro alle esigenze del cuore umano: quelle veramente profonde, quelle a misura di un modo d'essere che è "a immagine e somiglianza di Dio", quelle insomma che rispondono al fatto (sempre troppo poco ricordato) del nostro "essere partecipi della natura divina". Ecco perché vivere coltivando la gratuità significa anche coltivare la gioia autentica, quell'essere persuasi che è vero quanto dice il testo sacro: "C'è più gioia nel dare che nel ricevere". Si tratta di esercitarsi nel poco, nel piccolo dei nostri atteggiamenti quotidiani. Un sorriso, tra l'altro, non costa niente, ma quanto è importante se lo dai senza aspettare ricambio. Così una parola gentile, un incoraggiamento, la disponibilità del dire: "Ti serve una mano?", "C'è qualcosa che posso prestarti o regalarti?", "In che cosa ti posso aiutare?". E' da questa quotidianità risvegliata al gratuito che si passa poi a servire i poveri, i più bisognosi di affetto e di cure: quelli di cui è pieno il nostro mondo.

Oggi, nel mio rientro al cuore, mi sottoporrò a una cura intensiva. Chiederò allo Spirito Santo di purificarmi dalla propensione ad agire guardando alla ricompensa, all'interesse.

Signore Gesù, mio Signore della GRATUITA' nell'amarmi senza limiti e senza alcun tornaconto, insegnami l'amore gratuito. Insegnamelo nella gioia del mio darmi in gratuità quotidiana con Te e per Te.

La voce di un poeta
Per me è sempre così. Se un essere umano deve ringraziare un altro per qualcosa di molto prezioso, questa gratitudine deve rimanere un segreto tra i due. Se ti accorgi che il tuo nome va sulla bocca di molti, deponilo e prendine un altro, affinché Dio possa chiamarti nella notte.
Rainer Maria Rilke