Omelia (08-12-2019) |
don Domenico Bruno |
Chi ama Dio, sa fare spazio Un saluto antico, ma pieno di infinito... Questa domenica riflettiamo su come il Tempo di Avvento, il tempo dell'attesa, e sull'attesa di Maria che riceve l'annuncio del concepimento di Gesù. Lei che è stata concepita senza peccato, lei anfora nuovissima e pulitissima non poteva che essere usata per custodire la Purezza al suo interno. Mi piace tanto la triplice dimensione del saluto e del messaggio dell'angelo: "Rallegrati Maria", Kaire, gioisci perché una grande gioia ti sta per riempire. Non è la gioia dell'evento, ma è la Gioia che può dare solo il Signore, solo Lui può riempire in modo autentico se sapessimo aderirci. "Non temere", è un invito a non cedere alla paura, a non credere che per quanto questa missione possa essere grande e importante, sia impossibile per una piccola creatura. Spesso anche noi crediamo questo, quando magari diciamo "non so parlare, ho una fede piccola, non mi prenderebbero sul serio...". Maria ha trovato grazia presso Dio, dice l'evangelista: sarà Dio stesso a operare, noi dobbiamo solo lasciarlo fare. "Lo Spirito Santo scenderà su di te" e ti farà madre del Figlio di Dio. È un messaggio di vita, è un invito alla vita. Accogliere il Signore significa aiutarlo a generare vita e raggiungere la felicità Vera... anche se in un primo momento potrebbe risultare incomprensibile. Più di tutto colpisce la risposta di Maria: "Ecco la serva del Signore". Maria ci insegna a essere servi, ovvero non sottomessi, bensì a metterci al servizio del Signore, così come un genitore si mette al servizio della famiglia, come un insegnante si mette al servizio dell'istruzione, un impiegato al servizio dell'istituzione per cui lavora, ecc. Il servizio è una dimostrazione di amore. Chi ama sa servire perché nella sua vita ha saputo fare spazio a qualcun altro. Chi non serve, invece, ha spazio solo per il proprio ego. - Che significa per me servire? - Come servo? |