Omelia (24-11-2003) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non farlo contaminare. Come vivere questa Parola? Daniele, un nobile giovane israelita deportato a Babilonia, viene reclutato, insieme ad altri coetanei, per entrare al servizio del re. Verrà istruito nella lingua e nella cultura caldea e dovrà nutrirsi dei cibi provenienti dalla stessa mensa reale. Il giovane accoglie di buon grado l'apertura ad un'altra cultura, purché possa restare fedele a quanto di fondamentale la sua prescrive: è aperto al nuovo ma senza rinnegare ciò in cui crede, senza cercare facili compromessi. Un nobile esempio non solo per i suoi contemporanei, ma anche per noi, uomini e donne del ventunesimo secolo, immersi in una società pluralistica, in cui si affermano indiscutibili valori emergenti dal confronto tra le varie culture. Chiudersi in un nostalgico richiamo al passato è quanto di meno positivo si possa fare. Ma, attenzione! Non tutto ciò che si presenta come novità è automaticamente valido e obbligante, né quanto è patrimonio lasciatoci dalle generazioni passate è per ciò stesso obsoleto: I valori autentici non conoscono l'usura del tempo. È necessario saper discernere tra proposta e proposta, cogliere ciò che si nasconde dietro quanto viene propagandato, usando anche della pressione sociale di un massiccio, ma non sempre oculato consenso o in nome di una scienza resa miope dal suo chiudersi al trascendente. Daniele ci ricorda che la "Sapienza" è dono di Dio concessa a chi ha il coraggio di andare contro corrente, pur di non "contaminarsi con cibi profani". Oggi, nel mio rientro al cuore, verificherò se il mio atteggiamento nei riguardi delle proposte correnti è sanamente critico, nutrito non da ciò che va per la maggiore ma dal pane solido della Parola e dall'acqua viva dello Spirito. Spirito Santo, fuoco vivo d'amore, illumina la mia mente perché sappia discernere ciò che è valido e donami il coraggio anche di pagare di persona, se necessario, pur di non tradire la mia coscienza. La voce di un mistico del IV secolo Chi ha raggiunto la saggezza e ne ha gustato il dolce sapore, non crede più al demone della vanagloria, anche se gli offrisse le delizie mondane. Evagrio Pontico |