Omelia (01-01-2020) |
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COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di don Paolo Ricciardi Ti benedica il Signore e ti custodisca. Nel primo giorno del nuovo anno la liturgia della Parola ci dona subito la benedizione di Dio. Egli dice bene di noi, mentre noi siamo tentati da subito a vedere le cose che non sono andate nell'anno precedente e a scongiurare quelle future... Dio invece ci benedice. Benedice questo tempo nuovo, questo nostro ritrovarci, il brindisi della mezzanotte, gli auguri per il capodanno, la voglia di stare ancora insieme e di credere nella bontà. E come aveva comandato ad Aronne e ai suoi figli di benedire gli Israeliti, così oggi Dio comanda a tutti noi; "Così benedirete" Voglio tenere per me questo piccolo comando come un piccolo lume sempre acceso, nell'arco di questo 2020: "Tu benedirai". Se ho un compito da svolgere, una missione da realizzare è quella di benedire, cioè di trovare e dire parole buone, scoprire e dire il bene della vita, il bene dell'uomo, il bene dei giorni. Io cercherò di benedire, anche se altre parole urgono dentro. Come sarebbe bello se potessimo benedirci in ogni famiglia, per quanto sia difficile; in ogni comunità, dire all'altro che mi è vicino: "Io ti benedico, tu sei benedizione di Dio per me". Dio stesso mi ordina queste parole, e non altre. E sono parole bellissime: "Il Signore faccia brillare il suo volto su di te". Immaginare che Dio abbia un volto luminoso, che brilla, significa affermare che Dio ha un cuore di luce, che in lui non c'è ombra, che per nessuno ci sarà la notte per sempre. La benedizione di Dio non è né ricchezza, né salute, né successo, né fortuna ma, molto semplicemente, è luce. È luce interiore, spirituale, mentale, luce per scegliere, luce per gustare. L'invito della liturgia di oggi è di scoprire un Dio luminoso, solare, ricco non di troni e di poteri, ma di luminosità di un volto. E l'augurio è quello di poter vivere accanto a persone luminose, nella nostra famiglia, nella comunità, nei luoghi di lavoro: sono la benedizione di un Dio a sua volta luminoso. Dio ti benedice ponendoti accanto persone dal volto e dal cuore pieni di luce, che sanno vivere bontà e bellezza. Per questo iniziamo l'anno con Maria madre di Dio. Maria è colei che più di ogni creatura ha riflesso il volto luminoso di Dio, perché ha compiuto sempre la sua volontà. Dio stesso ha voluto una madre, perché noi potessimo riconoscere - attraverso l'umanità del Figlio - il Padre e gridare: "Abbà", "Papà". E se la prima parola che ogni essere umano dice è "mamma", così lo è stato anche per Gesù, prima ancora di dire a Dio "padre"... Noi iniziamo il nuovo anno dicendo: "Mamma", perché attraverso la fecondità di una vergine noi possiamo imparare di nuovo a dire: "Padre!". E ritrovarci figli, semplicemente, bisognosi di qualcuno che ci prenda per mano. Che cosa ci riserverà allora l'anno appena iniziato? Non lo possiamo sapere. Non conosciamo le sorprese belle o tristi che incontreremo, non il lamento, il dubbio, il sorriso. Di una cosa siamo certi: il Signore ci sarà accanto. Possiamo andare lontano, prevedere fatiche nuove, ma potremo affrontare ciò che verrà perché Dio "si curverà su di noi", sarà il nostro arco di cielo, la nostra luce. Non so cosa sarà di me, ma so che Dio sarà con me. Curvo su di me perché non gli sfugga un solo sospiro, perché non vada perduto alcun tremore. So che continuerà a benedirmi, anche attraverso il volto di sua madre. A Maria, Madre di Dio e nostra, affidiamo questo nuovo anno e, in questo 1 gennaio, giornata mondiale della pace, chiediamo il dono della pace per il mondo intero. |