Omelia (23-12-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Che sarà mai questo bambino?

Come vivere questa Parola?
Qui si tratta di Giovanni Battista. La figura del precursore di Gesù sembra essere il protagonista delle letture odierne. In effetti la prima parla di un "messaggero" che preparerà la via al Signore e la seconda descrive la nascita del Battista. Ma se leggiamo più in profondità ci accorgiamo che Giovanni è tutto relativo a Gesù. "Che sarà mai questo bambino?" si interroga la gente, cogliendo i molti particolari prodigiosi che ne accompagnano l'ingresso nel mondo fin dal suo concepimento. Un giorno Giovanni stesso vi risponderà, definendo se stesso "voce". Ora la voce non è che suono inarticolato se non viene riempito dalla parola. E la "Parola" è Cristo. Il rapporto che lega il precursore a Gesù è quindi tutt'altro che esteriore e marginale. Il Battista trova il suo senso, la sua consistenza solo in relazione a Cristo, vero protagonista e senso ultimo di questa nascita e di tutta la storia. È allora legittimo porre la stessa domanda - "che sarà questo bambino?" - per ogni vita che si schiude. Nessuno di noi si affaccia all'orizzonte della storia casualmente. E di nessuno, neppure del feto abortito, si può dire che sia passato senza lasciar traccia, inutilmente. Ogni uomo si inserisce nel progetto d'amore di Dio, che in Cristo trova la piena realizzazione. E ogni uomo trova senso solo in un rapporto vitale con Gesù. Sì, ogni uomo è una "voce" che ha bisogno di articolarsi nella "Parola". E questa, a sua volta, vuole incarnarsi nella voce per dirsi in modo intelligibile a ogni cuore. Dio vuole aver bisogno di te, di me, di noi... E qui è tutta la nostra grandezza!

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi metterò dinanzi al presepe, lasciando che il mistero dell'Incarnazione mi interpelli. Sì, Dio vuole "ridirsi" a me in Gesù, Verbo di Dio incarnato. In forza di questo mistero, vuole anche "ridirsi"oggi attraverso di me, e vuole parlare a me attraverso i fratelli, vibrazioni diverse di un'unica "Parola". Mi rendo conto che accantonarne alcune è perdere la completezza della Parola stessa?

Signore Gesù, tu sei il cuore del mondo e della storia. Solo in te tutto viene riscattato dal non-senso ed emerge nella sua positività. Aiutami a scoprirmi e a scoprire i fratelli in questa luce. Che io "ridica" te con la mia vita e sappia ascoltarti nelle tante "voci" in cui risuoni.

La voce del "cantore della Vergine"
Non mi accontento che la Parola sia predicata e declamata, né che sia espressa in figure o immaginata in sogno; ma che sia silenziosamente ispirata, personalmente incarnata, corporalmente espressa.
S. Bernardo