Omelia (15-12-2003) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento Nm 24,15-17 Dalla Parola del giorno Oracolo di Balaam...oracolo dell'uomo dagli occhi penetranti; oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell'Altissimo...e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi. Io lo vedo, ma non ora, lo contemplo, ma non da vicino: Una stella spunta da Giacobbe... (Nm 24,15-17) Come vivere questa Parola? Gli occhi penetranti di un misterioso indovino d'Oriente, Balaam, si volgono finalmente verso il deserto per contemplare il volere divino e non più disperdersi nella pratica di vuoti riti magici. Caduto il velo dai suoi occhi, contempla da lontano la luce radiosa del mattino (cfr. Ap 22,16). È una stella che spunta da Giacobbe, che sorge con maestosità regale su Israele spezzando la durezza di chi si nasconde al suo fulgore. La tradizione cristiana ha letto questo oracolo in chiave messianica. Cristo stesso è la stella che irradia l'infinita bellezza dell'Altissimo. Alla Sua luce vediamo la luce (Sal 36,10). Le dimore del cuore che lo accolgono sono come aloe secolari piantati dal Signore, come cedri maestosi che si stagliano lungo le acque. L'aloe, com'è noto, è simbolo di longevità, il cedro di forza e imponenza. Attributi di chi si concede alla benedizione di Dio, in Cristo Gesù. In Lui ci è dato davvero di essere forti vitali e fecondi, come alberi rigogliosi che nel fluire del tempo, rivestiti d'eternità, danno frutti copiosi, in perenne giovinezza. Certo, siamo resi tali solo se volgiamo lo sguardo verso il deserto, luogo spirituale di silenzio adorante, in cui Dio si compiace manifestarsi, abilitandoci a penetrare umilmente nel suo mistero d'amore che salva, sottratti al velo della nostra supponenza che impedisce la vista e ottenebra il cuore. Oggi nella mia pausa contemplativa, mi concederò dunque alla Luce che in me è sorgente della vita. Lascerò cadere i veli della banalità tessuti di abitudine che riducono il mio Natale quotidiano a distratta professione di fede. Questa la mia preghiera: Squarcia i veli della mia supponenza e sii luce, Signore, al mio andare inquieto sulle vie incerte di una fede che talvolta sprofonda nell'oscurità. Mi affascini la via silenziosa del deserto che conduce all'incontro con il Figlio tuo, l'Amato, l'Atteso. Perché sia davvero Natale! La voce di un grande scrittore Nessun esploratore compie viaggi così lunghi come chi discende nel profondo del proprio cuore. J. Green |