Omelia (10-12-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Perché dici, Giacobbe, e tu, Israele ripeti: "La mia sorte è nascosta al Signore e il mio diritto è trascurato dal mio Dio?"...Dio eterno è il Signore,...dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato".

Come vivere questa Parola?
L'umiliazione e l'amarezza dell'esilio gettano nella sfiducia gli israeliti, deportati ormai da lunghi anni in Babilonia. 'Dio non vede! Dio ci trascura!' - sono i toni del loro lamento, un'accusa quasi, indotta da una fede debilitata che s'accascia scoraggiata e inibita. Ogni speranza sembra si sia infranta. Il profeta allora richiama alla coscienza del popolo la potenza creatrice di Dio, mai stanca di dilatarsi in amore provvido.
Cosa dice a noi oggi questa Parola? Sul filo sottile del lamento, l'autore sacro intercetta e denuncia la nostra incredulità. Provocandoci. "Dio è eterno e la sua intelligenza inscrutabile" – ribadisce il profeta.
Se dunque siamo avviliti, sfiduciati, atonici, se non abbiamo più alcuna prospettiva che dia ali d'aquila alla speranza, dipende da noi, dalla poca lungimiranza e dalla superficialità di una fede fiacca, e non da Dio che, equivocando, 'percepiamo' estraneo alle nostre fatiche. Non illudiamoci! Quando ci si sente trascurati, da Dio e dagli altri, è segno che ci siamo impantanati nella palude dell'avidità affettiva ed effettiva, nutrendo aspettative sbagliate. Dio ci salva per amore, sempre. Ma a suo modo e a suo tempo. Chi siamo noi per poter dire con presunzione, come Giobbe: "L'Onnipotente mi risponda!"?

Nel mio sostare silenzioso sotto le ali dell'Amore, oggi leverò in alto gli occhi per contemplare Colui che mi dà vigore nella spossatezza e speranza nei giorni tristi. Questa la mia preghiera:

Che io corra, Signore, senza affanni su strade di speranza, mai stanco di guardare a Te con fiducia, e deciso a distogliere lo sguardo dall'ego avido e pretenzioso. Il tuo amore mi basti e mi acquieti, anche quando i tuoi tempi e i tuoi modi feriscono la mia fretta e la mia impazienza.

La voce di un maestro di spiritualità
Spogliarci da ogni comoda garanzia? E noi siamo in grado di farlo, perché nella preghiera impariamo a confidare che la nostra nudità sarà da ultimo rivestita dalla misericordia di Dio. Piangere nel modo giusto le nostre "perdite" significa non solo affrontarle, ma anche accettarle di buon grado come occasioni per seguire con maggior radicalità la voce dell'Amore.
Henri Nouwen