Omelia (01-12-2003) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento Matteo 8,5-11 Dalla Parola del giorno Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, né si eserciteranno più nell'arte della guerra. (Is 2,4) Come vivere questa Parola? Una frase che scende come un balsamo per chi è assetato di pace. E chi non lo è, soprattutto in questi tempi in cui sentiamo incombente la minaccia continua di violenze e rappresaglie? Focolai di guerra sparsi un po' ovunque che minacciano la pace mondiale, ma anche guerriglie che si consumano nell'ambito più ristretto della professione e della stessa famiglia e comunità... Come vorremmo che i mezzi di distruzione si tramutassero in pacifici strumenti di lavoro! Lo desideriamo, ma attendiamo che sia l'altro il primo a disarmare e stiamo a spiarci reciprocamente da dietro le barricate fatte di diffidenza e di paura. "Forgeranno le loro spade in vomeri". È l'incoraggiante parola che risuona all'inizio di questo avvento. Un dono di Dio prima di tutto. Certamente! Ma il verbo al plurale si allarga a coinvolgere gli uomini, noi. Sostituiamo le spade che abbiamo costruito per demolire e distruggere, con la spada della Parola. Tra le nostre mani essa si tramuterà in un vomere capace di spaccare la durezza del nostro cuore murato dietro i pregiudizi, di rivoltare zolle per esporre al raggio del Sole divino i limiti, i difetti, lo stesso peccato che forse non abbiamo il coraggio di guardare in faccia e di chiamare per nome. E allora, come già nel seno purissimo di una Vergine, la Parola tornerà a germogliare, promessa di spighe turgide. Daremo quindi mano non più alle lance da spezzare contro i fratelli, ma alle falci per mietere il grano e farne pane da distribuire a chi è affamato di amore. Solo a questo prezzo scopriremo la potenza della disarmata debolezza di un Bimbo che è già dentro di noi. Ce lo rivela quella sete di Pace vera che non procede dalla paura, ma dal desiderio di ritrovare autentiche vie di comunione. Oggi, nel mio rientro al cuore, prenderò la ferma decisione di dedicare questo tempo di Avvento a reperire le armi che custodisco ancora dentro di me e a cederle al Signore, nel desiderio di aprire una breccia da cui la Pace possa effondersi benefica intorno a me e nel mondo intero. Signore Gesù, Verbo incarnato, che hai scelto la via della debolezza per offrire al mondo il dono della Pace, aiutami a far riemergere dentro di me quel bambino disarmato, che tanto ti somiglia. Svuota i miei arsenali di tutte le attrezzature di guerra e rendimi strumento della tua Pace. La voce di un profeta Solo il disarmo, basato sulla buona fede, potrà fare della fiducia reciproca una realtà vivente. Martin Luther King |