Omelia (09-12-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno I miseri e i poveri cercano acqua ma non ce n'è, la loro lingua è riarsa per la sete; io, il Signore, li ascolterò; io, Dio di Israele non li abbandonerò.. Farò scaturire fiumi su brulle colline, fontane in mezzo alle valli, cambierò il deserto in un lago d'acqua, la terra arida in sorgenti . Come vivere questa Parola? Se proviamo a sovrapporre questa pagina di Isaia sulle righe, spesso indecifrabili, del nostro tempo, vediamo emergere una sete profonda che non è nuova. Da quando l'uomo si è allontanato dalla Sorgente, nell'assurda pretesa di scavarsi pozzi da cui attingere una "sua" acqua, l'arsura ha preso a tormentarlo. Ha provato a dar-gli nomi diversi, spesso di seti indotte costruite artificialmente per smerciare la propria acqua. Sete di avere di potere di piacere che nulla riesce a quietare. Ma anche dietro queste seti, se si ha il coraggio di scavare un po' in profondità, si può cogliere "la sete", quella esistenziale, che parla della nostra povertà e rimanda alla Sorgente. Riconoscerla, accettarla e mettersi in cammino per cercare l'acqua che sola può placarla è quanto Dio attende per poter far fiorire il nostro deserto. "Chiunque ha sete venga a me e beva". Di più: "Non avrà più sete in eterno", anzi: "fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno". Le acque che traiamo dai nostri pozzi non fanno che rendere la sete sempre più spasmodica e avida e la terra intorno a noi sempre più brulla e inospitale, mentre l'onda ristoratrice che sgorga dal costato di Cristo non solo è capace di dissetare, ma an-che di dissigillare quella fonte di acqua viva (lo Spirito) che urge dentro di noi per effondersi ristoratrice per tutti. Oggi, nella mia pausa contemplativa, proverò a chiedermi quale sia la sete che mi tormenta, cominciando da quella più superficiale e immediata, per scavare poi oltre, fino a scoprire "la sete", quella con cui ho perso il contatto o che volutamente ignoro perché fatico a riconoscere la mia povertà. Volgerò quindi lo sguardo alla Sorgente di cui tanto mi parla l'avvento e che un natale consumistico cerca ancora di sostituire con i suoi pozzi. Torna, o Signore, a percorrere le vie del mio deserto. Irroralo con la tua acqua perché possa fiorire in amore per la tua gloria e per la gioia di quanti avvicino. E allora sarà natale! La voce di un Padre della Chiesa Bevi Cristo che è la vite; bevi Cristo che è la roccia, dalla quale scaturì l'acqua nel deserto. Bevi Cristo che è la sorgente della vita; bevi Cristo che è il torrente impetuoso che allieta la città di Dio. Bevi Cristo che è la pace; bevi Cristo dal quale scaturiscono fiumi d'acqua viva. S. Ambrogio |