Omelia (20-12-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno «Anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». Come vivere questa Parola? Quel "nulla è impossibile a Dio" risplende come sole nel brano in cui a Maria è comunicata la notizia più impensabile: che Dio si sarebbe fatto uomo, e proprio nel suo piccolo grembo di povera vergine nazarena. "Nulla è impossibile a Dio" è la proclamazione della sua onnipotenza assoluta, rispetto a un universo che Egli stesso ha creato dal nulla e anche rispetto a una storia che, costruita dagli uomini, è però percorsa dal filo d'un suo provvido amore. Ecco: quello che Maria capisce, dentro il segno dell'impensabile vittoria della vita sulla vecchiaia e sterilità di Elisabetta. Sì, questo può avvenire perché è in ordine alla chiave di volta di tutto: l'Amore di Dio per l'uomo, per te per me, per ognuno. Anche in occasione del Natale, importa molto entrare nell'atteggiamento di Maria, nella sua totale fiducia. C'è un piano di Dio che è SALVEZZA. È Lui che lo realizza: non Maria! Egli però chiede la sua collaborazione, il suo esserne "serva". Ed è così che l'Incarnazione, l'evento più grande da parte di Dio, diventa storia. E storia d'amore. Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi apparto dal frastuono mediatico e consumistico. Passo del tempo a ripetere, memorizzandola, l'asserzione dell'angelo: Niente è impossibile a Dio.. Sì, io credo che niente è impossibile a te e che tutto puoi, dentro la mia vita, Signore. Sei tu che, sul modello di quella di Cristo, puoi renderla "dono", espressione di amore-salvezza. Fa' che io creda spalancandomi al "Dono" che sei tu, io diventi "dono". La voce dei primi secoli Colui che è veramente onnipotente, creatore dell'universo e Dio invisibile, egli stesso fece scendere dal cielo, tra gli uomini, la sua Verità, la sua Parola santa e incomprensibile, e la stabilì nei loro cuori. [...] Lo inviò con mitezza e con bontà come un re manda suo figlio, lo inviò come Dio e come uomo fra gli uomini; e fece questo per salvare, per persuadere, non per violentare. Lo inviò per chiamare, non per castigare, lo inviò per amare, non per giudicare. dal "Discorso a Diogneto" |