Omelia (10-12-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Is 48,17 Dalla Parola del giorno Io sono il Signore tuo Dio che t'insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare. Come vivere questa Parola? La storia dell'umanità sembra segnata da un ricorrente atteggiamento di diffidenza verso Dio, in cui l'uomo è tentato di vedere un pesante limite al proprio bisogno di espandersi e affermarsi. Non è qui che la Genesi individua il tarlo roditore che porta i progenitori al gesto insano? "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio". Quante volte, anche ai nostri giorni, quella mano torna ad allungarsi sul frutto proibito di una volontà che vuole primeggiare a tutti i costi! E la morte torna a dilagare nel disfacimento più totale di una società che ha instaurato la legge del più forte. I deboli, gli inermi vengono schiacciati, mentre gli altri sono costretti a trincerarsi dietro le sbarre della paura di ritorsioni violente. È questo il "di più" di vita che cercavamo? Su questo squallido panorama torna a levarsi la voce del profeta: No, Dio non è un rivale da cui difendersi, ma colui che fonda e vuole la nostra stessa grandezza. Egli ci insegna per il nostro bene, ci guida per la strada su cui andare per entrare nella pienezza della vita, già qui e ora. Accogliere il suo invito a vivere nell'amore, cessando dal ridicolo gioco di tacciarci vicendevolmente da terroristi, è segnare la strada per una convivenza arricchente per tutti. Perché non lasciare che in questo avvento torni a rifiorire sulle nostre labbra la parola "fratello", con cui cancellare ogni pregiudizio rancore rivalità? Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi chiederò onestamente: credo sul serio che Dio mi insegna per il mio bene? E allora come vivo il suo precetto di amare tutti, anche chi mi torna scomodo? Oggi e non domani, Dio attende da me una decisione ferma a cancellare eventuali rancori, diffidenze, freddezze e ad agire di conseguenza. È tempo, o Signore, che lasci cadere le maschere, dietro le quali si nasconde, in fondo, solo la mia paura. Non basta, anzi mi torna indietro come una pesante condanna, il levare la voce scandalizzato per gli orrori che si vanno perpetrando, mentre nel mio piccolo anch'io batto la stessa strada. Dammi la forza di decidermi per l'amore. La voce di un sindaco santo Alla superficie, le acque dei mari ci appaiono agitate, ci suggeriscono l'immagine di un divenire caotico, in balia di forze incontrollabili, ma nel profondo vi sono potenti e misteriose correnti che governano il loro moto. Anche nel profondo della storia umana, così agitata nella superficie, vi sono delle grandi e misteriose correnti che trascinano in un senso ben preciso: verso l'unità e la pace. Bisogna saperle individuare. Giorgio La Pira |