Omelia (11-12-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Sorse Elia profeta, simile al fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola. Come vivere questa Parola? L'immagine del fuoco non è nuova nella Sacra Scrittura: Dio stringe il suo patto con Abramo nel segno di una fiaccola ardente, parla a Mosè nella fiamma di un roveto, una colonna di fuoco guida il popolo nel deserto, un fiume di fuoco scende davanti al trono di Dio e fuoco è venuto a portare Gesù sulla terra... Un'immagine quindi evocativa del mistero di Dio e dei suoi interventi. Il profeta viene assimilato a questo fuoco, da cui la parola attinge forza per "rimproverare i tempi futuri" e così "placare l'ira prima che divampi". Il profeta, e tale è ogni cristiano in forza del battesimo, non può "parlare a nome di Dio" se non si lascia prima trasformare da questo fuoco divorante e purificatore. È necessario un contatto continuo e prolungato con Dio, una preghiera incessante che assimili al suo pensiero e al suo sentire, fino a renderci incandescenti così che quanti ci avvicinano non restino legati alla nostra persona, ma siano spinti a risalire a Colui che ci manda. E la parola, anch'essa infuocata, è dono che rivela l'amore preveniente di un Dio che non vuol punire, perché è misericordia e perdono. Oggi, come ieri. L'accoglierla è lasciare che questo amore dilaghi in noi e attorno a noi, fiamma benefica che brucia le scorie del nostro peccato e illumina la via. Oggi, nel mio rientro al cuore, mi esporrò a questo "fuoco" in un incontro di preghiera più intenso e prolungato, lasciando che esso metta a nudo quanto in me non collima con il pensiero e il sentire di Dio. Spirito Santo, incendia il mio cuore, perché arda del fuoco di Dio. La voce di un Padre della Chiesa Quando l'ardore di questo fuoco è entrato nell'anima dell'uomo, esso scaccia l'indifferenza e la pigrizia. San Giovanni Crisostomo |