Omelia (22-04-2020) |
don Giampaolo Centofanti |
Nel vangelo di oggi prosegue il racconto incentrato su Nicodemo. Lo Spirito soffia dove vuole e ne senti la voce ma non sai di dove viene e dove va. Dunque viene a liberare da tutto ciò che è fasullo, ciò che ti lega falsamente. È libertà a pieni polmoni. Lo Spirito di Cristo è in mezzo a noi, nella Chiesa ma ci porta tutti, anche la Chiesa, sempre oltre (certo sviluppando la rivelazione virtualmente piena nei riferimenti essenziali donataci da Gesù). Dunque non sta necessariamente negli apparati. Non bisogna lasciarsi ingannare dalle generalizzazioni tipo i preti sono questo e sono quello... Cerco in Dio i riferimenti che Lui invia proprio a me nella Chiesa. Dunque cerco tra le guide mandate dalla Chiesa quella che il Signore ha scelto per me e, certo in un cammino serio per motivi ponderati, sono libero di cambiarla. Rinascere da acqua e da Spirito significa lasciarsi morire in Cristo per la grazia del battesimo all'uomo vecchio per risorgere in Lui. E poi sviluppare questo nella mia vocazione personalissima nella grazia della cresima. Quello che è nato dalla carne è carne, quello che è nato dallo Spirito è Spirito. Gradualmente liberati da ferite, paure, ripiegamenti, strutturazioni mentali respirate nella società in cui viviamo. Portati per la strada che Dio ci indica giorno per giorno. Ma il battesimo e la cresima non sono una iniziazione filosofica o una pozione magica. Sono l'amore di Gesù senza condizioni, fino a dare la vita per noi. Solo questo amore meraviglioso può venire con delicatezza ad aprirmi il cuore e a fargli respirare libertà, vita, a pieni polmoni. Solo questo amore che comprende, perdona e dona tendenzialmente gioia, pace fino ad una felicità infinita. |