Omelia (23-04-2020)
don Giampaolo Centofanti


La vicinanza, la condivisione della vita, quando non vi è la fede o la si rifiuta possono orientare a non cercare di intuire il mistero dell'uomo e tanto più di Gesù. Si riduce tutto all'esteriorità della umana condizione di fragilità. Si valuta secondo i propri fasulli schemi come quello della classe sociale. Si sente il fastidio e l'invidia per una famiglia che insieme a Gesù sembra emergere rispetto alle altre, anche nella fitta rete dei vari rapporti come quello delle parenti di Gesù magari mogli di qualcuno. Ci si infastisce per una sapienza che non viene dalle competenze codificate e dagli apparati che le sostengono. Ecco la marea degli interessi terreni, delle ferite, dei timori, degli schemi, senza qualcuno che accolga la grazia può travolgere un intero territorio. Poco importa a quel punto rinunciare all'aiuto di Dio, persino ai miracoli.