Omelia (03-09-2001)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su 1Ts 4,13-14

Dalla Parola del giorno
Non vogliamo lasciarvi nell'ignoranza circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza. Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con Lui.

Come vivere questa Parola?
E' una parola che coltiva in noi la speranza teologale e anche il giusto culto dei morti. Quelli di Tessalonica, a cui Paolo sta scrivendo, rischiavano di vivere in modo angosciante l'attesa della parusia, come se l'ultima venuta di Gesù fosse all'insegna del terrore. All'apostolo delle genti sta a cuore che la vera fede ricomponga nella serenità coloro che vivono in maniera deviante e fanatica "l'ultimo giorno".
Attenzione a quell'esortazione sempre tanto attuale: "Non continuate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza". Chi erano gli altri? Evidentemente i pagani: coloro per i quali la morte era la tragedia di una fine senza scampo.
Ma bisogna chiederci: non esiste anche oggi un latente paganismo nel cuore e nella vita per cui il pensiero della morte (dei propri cari e quella che attende ognuno di noi) è un'orrida realtà da allontanare il più possibile, esorcizzandola in tutti i modi?
La chiave di volta del nostro sperare e ottenere in cuore un conforto più profondo di ogni distacco sta nel fatto che "Gesù è morto e risuscitato", e così anche noi tutti conosceremo come ultima realtà vincente la vita per sempre e la risurrezione.

Oggi, nel mio rientro al cuore, assaporerò questa parola così consolante dell'Apostolo e con lui più volte ripeterò quest'altra sua affermazione: "Saremo sempre con il Signore". Penserò inoltre a i miei cari defunti consegnandoli alla Misericordia di Dio, dentro un alone di speranza: sì, vi rivedrò! Siamo uniti per sempre: io, voi e saremo per sempre insieme al Signore.

La voce di un poeta
Un breve sonno
e ci destiamo eterni.
Non ci sarà più morte.
E tu morte, morrai.
John Donne