Omelia (08-12-2005) |
don Luciano Sanvito |
Maria, calice di cristallo Un calice di cristallo: le sue caratteristiche ci possono aiutare a rivedere il nostro cammino quotidiano e a riviverlo con più coscienza, a vantaggio personale e di chi e di ciò che ci sta intorno. PREZIOSO Il calice di cristallo è subito indicato per la sua peculiarità, per la sua preziosità: non è vetro semplice, non è da confondere con un qualsiasi bicchiere, ma ha la sua originalità, la sua proprietà particolare, per la festa, l'occasione speciale, e può essere un gradito regalo. Inoltre, non può essere ridotto a un vetro a perdere, a un usa e getta, ma è conservato con cura, con attenzione e una certa gelosia. TRASPARENTE Il calice di cristallo è altamente trasparente, non si riduce all'opacità, ma fa vedere nettamente attraverso di esso il contenuto, lo evidenzia al massimo, lo rende gradito agli occhi. Esso non è ostacolo al vedere, ma mezzo per la visione piena e gradita. Possiamo proprio dire che più che un oggetto in sé, esso diventa un segno, una realtà che indica, segnala, addita il buon contenuto che raccoglie. E allora, il calice di cristallo quasi scompare ai nostri occhi, come non ci fosse lì davanti, facendo invece apparire ancor più chiaramente il suo prezioso contenuto. PIENO Il calice di cristallo, pur nella sua preziosità, non rimane cosa a sé, ma ha funzione di raccogliere in pienezza il buon vino, e si riempie di esso a beneficio della serenità e della festa. Pieno di questa grazia del buon vino, il calice di cristallo raggiunge la sua funzione: essere colmo di così grande dono. VUOTO La sua pienezza non rimane però fine a se stessa: il calice è destinato appunto a versare il prezioso contenuto a favore del degustatore e di chi intende far festa: esso dunque è pieno, ma per essere vuotato, ed è vuoto per essere riempito. E' uno spazio accogliente alla preziosità e al dono di vino, che non stagna mai in esso. GARANTITO C'è sempre un bollino di garanzia su un calice di cristallo vero: ne autentica la fatturazione. E' la garanzia della preziosità, della veracità del materiale, è un collegamento alla sua origine, è il segno che mostra e dimostra la sua presenza originale e particolare, in modo da non confonderlo e da non confondere chi lo desidera. TINTINNANTE Se ascoltiamo poi il suo tintinnìo, esso ci pare un piccolo richiamo di campana: il suo non è un suono cupo e scontato come quello del vetro. E' un suono quasi voce di richiamo, che ci invita all'attenzione, che va ascoltato nel silenzio, quasi a richiamarci che quel calice di cristallo è il segno più vicino, in quel momento, al desiderio della nostra vera identità. |