Omelia (08-09-2005) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Rivestitevi, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza." Come vivere questa Parola? Anzitutto, un verbo all'imperativo, "Rivestetivi". Ti vieni subito in mente che, altrove, S. Paolo aveva scritto: "Rivestitevi del nostro Signore Gesù Cristo". Rivestirsi dunque interiormente di queste che (appare evidente!) sono le qualità dell'amore, significa in pratica tendere a diventare sempre più una cosa sola con la persona di Gesù, col suo stile di amare. C'è perciò anche da notare subito quel "come". Non si tratta infatti di "rivestire" interiormente queste qualità dell'amore come persone qualsiasi, ma come "eletti di Dio, santi e amati". Ed ecco che la PAROLA sottolinea l'importanza enorme del prendere coscienza, da parte nostra, che Dio fin dall'eternità ci ha chiamati, ci ha santificati col battesimo, e tutto questo "per primo." Con sua libera e gratuita iniziativa, ci ha amati. La parola chiave è proprio questa: "Amati". Mi è capitato di chiedere a un amico convertito da una vita confusa e senza luce: "Qual è stata la molla che ha fatto scattare in te un cammino all'insegna della novità di Cristo e il tuo impegno, a lungo raggio, ad amare? Mi rispose: "Il percepirmi AMATO da Dio. Quando mi sono aperto a questa certezza, ho capito che, a mia volta, dovevo imparare le qualità dell'amore." Sì, appena sperimenti la misericordia di Dio nel Suo perdono, diventi a tua volta misericordioso. E cogli con evidenza che solo dentro un esercizio quotidiano di bontà, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza rivesti l'uomo nuovo che il Vangelo tratteggia a grandi linee e che lo Spirito Santo realizza in noi. Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo allo Spirito Santo di capire sempre più che la mia vera realizzazione personale sta nel percepirmi amato da Dio e nell'impegnarmi ai pensieri, ai gesti, agli atteggiamenti di un amore senza finzione. O Spirito Santo che sei AMORE sostanziale, invadermi per mezzo di Maria, e rendimi capace di amare. La voce di Giuliana di Norvich Nessun essere creato potrà comprendere quanto, e come dolcemente, e con quale tenerezza siamo amati dal nostro Creatore. |