Omelia (27-05-2020) |
don Giampaolo Centofanti |
Nella sua preghiera al Padre Gesù gli chiede di custodire i suoi discepoli. Il cammino in Dio si può fare sempre più semplice e sereno ma è essenziale anche crescere nella serena vigilanza. Vi possono essere passaggi spirituali, psicologici, che se non si affrontano con ogni attenzione e aiuto possono divenire ostacoli insormontabili. Bisogna maturare nel discernimento dei tanti inghippi e inganni interiori ed esterni che cercano di confondere. Il Maligno semina anche lui e i semi interni ed esterni accolti magari distrattamente portano il loro frutto di distruzione. Gesù parla di figlio della distruzione. Il ladro viene per rubare, uccidere e distruggere, dice Gesù. Dunque vi sono dei campanelli d'allarme: prima la superbia poi il suo effetto il seminare distruzione. Cristo nel testo dice di avere preservato, più che conservato, i suoi. Come? Con la sua vicinanza, i riferimenti che gli ha insegnato... Si veda il brano sul buon Pastore in Gv 10, 1 ss.. Allora Gesù si consacra, come uomo, nella verità e risalendo al Padre riceve in pienezza lo Spirito. Torna dunque sulla terra totalmente pieno della grazia, nella quale continua ad operare. Ecco la Parola, l'eucaristia e le altre fonti della sua grazia. Consacrandoci in Lui i nostri cuori possono venire gradualmente liberati da strutturazioni fasulle, ferite, paure, resistenze e aperti a sempre nuovi orizzonti, con ogni bene. Questa vita dunque matura in Lui che ci aiuta a non lasciarci confondere o scoraggiare dalle logiche del mondo ma vivendo però in esso non a tavolino. Sembra di vedere preannunciati per esempio certi rischi delle chat. |