Omelia (13-09-2001)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla liturgia del giorno
Rivestitevi, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri.

Come vivere questa Parola?
Già nell'antico Testamento ci imbattiamo spesso in quelle che potremmo chiamare le "credenziali "di Dio. Per esempio, nel salmo 144 leggiamo: "Paziente e misericordioso è il Signore, lento all'ira e ricco di grazia. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature". Se poi pensiamo che Gesù, in clima di Nuova Alleanza, ci chiede d'imitarlo in una cosa: nel suo essere mite e umile di cuore, ci si svela chiaramente perché San Paolo chieda questi atteggiamenti ai suoi destinatari. Essi sono perfettamente in linea con quel che Gesù stesso aveva chiesto: "Siate misericordiosi com'è misericordioso il Padre vostro celeste". Per poco che riflettiamo ci rendiamo anche conto che proprio queste non sono solo le caratteristiche del cristiano di sempre, ma che soprattutto oggi è grande l'urgenza di metterle in pratica.
All'interno della famiglia infatti e spesso anche nelle comunità religiose ed ecclesiali, difetta il modo di rapportarsi vicendevolmente, perché difetta l'amore che, concretamente, solo con questi tratti relazionali diventa vero e operante: diventa fonte di pace.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo di approfondire, nel silenzio orante del cuore, la consapevolezza di essere stato amato da Dio, scelto da Lui per una vita tutta rivestita di misericordia. E' questo il vero, l'unico fondamento della carità. Verbalizzerò:

Dimori in me la tua Parola, Signore, perché, giorno dopo giorno, io impari ad amare, a trattare ognuno con bontà, a preferire la pace ad ogni rivendicazione comunque e sempre.

La voce di un antico padre
L'uomo che possiede la carità è un prolungamento di Dio in mezzo agli uomini.
Giuseppe Busnaya (Siria – IV secolo)