Omelia (04-09-2003)
Paolo Curtaz


Cos'è la fede? Termine abusato e misconosciuto, viene descritto mirabilmente da Pietro, l'uomo della fede, che è il protagonista di questo episodio. Pietro si fida: tentenna, strabuzza gli occhi, obbietta che è stanco a causa di una notte di pesca infruttuosa, magari in cuor suo pensa che un falegname farebbe meglio a fare il falegname... ma si fida, parte, va, prende il largo. Ecco: fede è fidarsi, è prendere il largo sulla parola di Gesù, è partire nonostante le obiezioni, sensate, sulla tua parola, prenderò il largo. E avviene l'esagerazione, l'inaudito, l'inaspettato, la barca quasi affonda a causa dell'enorme quantità di pesci. E di fede. Sì Gesù, mi fido di te. Non capisco ancora, non ho ancora ben chiara l'evoluzione delle cose in cui credere, non so dove tutto questo mi porterà, ma mi fido, mi affido. E' la fede che manca alla nostra religiosità, è la fede che manca alla nostra preghiera, è la fede che manca al nostro annuncio. Sempre più pronti a fidarci di noi stessi, dei nostri progetti, dei nostri gruppi e delle nostre attività pastorali... No: il primato vada alla fede, l'iniziativa a Cristo, il timone punti al largo, slegando gli ormeggi delle nostre mille obiezioni, delle nostre contrarietà. Pietro, rude e goffo pescatore di Galilea, sanguigno e impulsivo non sa che quel prendere il largo avrebbe rappresentato per lui una svolta definitiva. La fede non si ferma con i nostri limiti; già: i nostri limiti. Comodo rifugio da cui defilare, calda mediocrità in cui crogiuolarsi che impedisce a Dio di lavorare in noi. Pietro ribatte: "allontanati da me che sono peccatore!" e Gesù sorride: proprio i limiti di Pietro saranno il luogo in cui la comunità trova appiglio, proprio nella radicale scoperta del suo limite inizierà, dopo la resurrezione, il suo servizio.

Io credo Signore, mi fido, anche quando accadono cose che mi spaventano, anche quando vivo esperienze che non capisco. Io mi fido, Signore, e oggi prenderò il largo sulla tua Parola.