Omelia (15-06-2020) |
don Giampaolo Centofanti |
Accettare nel profondo l'altro cosi come è, come si comporta, senza giudicare il suo cuore. Questo fa lo Spirito in noi quando lo accogliamo sempre più. In un cammino ci disturbano meno tantr cose perché siamo meno attaccati e preoccupati di tante cose. Altre invece più serie e gravi ci fanno ugualmente soffrire interiormente, ci irritano... I sentimenti, di fatica per esempio, non possiamo non avvertirli. Dunque non sono peccati. Gesù parla un linguaggio spirituale: nonostante i sentimenti contrari il cuore per grazia può perdonare. È la volontà che conta, non le sensazioni. Ciò che, in un sereno e graduale cammino, dà vita è cercare di vivere nella vera volontà di Dio, anche quando non sento facili entusiasmi. Allo stesso modo porgere l'altra guancia, dare anche il mantello a chi ti chiede la tunica, sono, nella grazia, scelte della volontà, del cuore. Scelte interiori che poi aiutano a discernere meglio l'atteggiamento esterno da prendere. Un papà perdona nel cuore il figlio di 15 anni che non ha problemi ma non fa i compiti. Con questo perdono capisce meglio se, come, quando, lasciar correre e anche quando invece dialogare della cosa con lui e anche magari avvertirlo di possibili sanzioni. |