Omelia (25-09-2003)
Paolo Curtaz


Mitico Erode che si preoccupa di un profeta sporco e rabbioso che aveva fatto decapitare e che teme essere risorto! Non è divertente la logica di Dio? Nessuno di noi si ricorderebbe di questo oscuro re del Medio Oriente se il suo nome non fosse citato in un vangelo! Logica di Dio, no? I potenti vengono scordati, gli sconosciuti innalzati; fa bene a preoccuparsi Erode, il massacro ingiusto del Battista gli tormenterà la coscienza e il cuore per la vita; chissà se alla fine si convertirà? Non ci è dato di saperlo, ci è dato però di riflettere su come il potere possa accecare e sconvolgere e spingerci alla notte dell'anima. A Erode, ai tanti Erodi che si prendono troppo sul serio ricordiamo che non sono loro a cambiare la storia, ma che è Dio a fare la storia, a loro di scegliere se correre dietro a Dio, se assecondare il sogno di Dio mettendo il proprio potere al servizio del bene e della crescita dell'uomo o se diventare un nome da mandare a memoria durante l'interrogazione di storia...

Erode era un potente e temuto re d'Israele, eppure di lui non ci ricordiamo se non per la sua presenza con alcuni suoi oscuri sudditi: il falegname di Nazareth, Giovanni il battezzatore. Che il potere non ci dia mai alla testa, Signore!