Omelia (18-09-2001)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Vedendo la donna, il Signore ne ebbe compassione e le disse: "Non piangere!". E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: "Giovinetto dico a te, alzati!". Il morto si levò a sedere e cominciò a parlare. Ed Egli lo diede a sua madre.

Come vivere questa Parola?
Il racconto di Luca mette in evidenza due cose, oltre al potere taumaturgico di Gesù che addirittura ottiene la Resurrezione del ragazzo morto. La prima è che qui non è la donna, né tantomeno la folla a richiedere l'intervento di Gesù. E' piuttosto Lui stesso che si avvicina alla vedova a cui la morte ha strappato l'unico figlio. E' dunque una profonda compassione che Lo muove.
La seconda cosa è che qui Luca usa l'espressione "Signore". Si tratta infatti di mettere in evidenza che Gesù con questa risurrezione manifesta la sua signoria, il suo dominio sulla vita e sulla morte: il fatto narrato da Luca ha dunque anche un chiaro significato messianico.
Un altro elemento che emerge dalla narrazione lucana è la tenerezza di Gesù per i poveri, gli umili che Egli previene e salva con la sua misericordia.

Oggi, nel mio rientro al cuore, sosterò interiormente su questa persuasione di fede: Gesù mi sta amando e cercando per "risuscitare" in me quella parte che tende a scivolare spesso in tendenze di morte nel ripiegamento sul mio "ego". Verbalizzerò:

"Signore, salvami dall'egoismo! Aiutami ad accorgermi del disagio degli altri e a prevenirli con la tua tenerezza".

La voce di un uomo spirituale contemporaneo
Con Cristo, " Unico Mediatore tra Dio e gli uomini " (1 Tim. 2, 5) il cristiano cammina tra Dio e l'uomo. E' stretto tra l'obbedienza alla volontà di Dio su di sé sugli altri sulla storia, e la misericordia la compassione per gli uomini nelle situazioni del loro peccato del loro bisogno della loro miseria.
Enzo Bianchi