Commento su Ap 11,19; 12,1-6.10; Sal 44; 1Cor 15,20-27a; Lc 1,39-56
La Chiesa oggi ci invita a celebrare la festa dell'Assunzione di Maria, da questo mondo al Padre. Questa festa ha le sue radici, nei primi secoli del cristianesimo, anche se diventa dogma proclamato nel 1950, nel corso dell'Anno Santo, il primo di novembre, festa di Tutti i Santi. Maria diventa così la prima della schiera infinita della comunione dei Santi. Marie è anche icona dei credenti, di Israele da cui è nato il Messia, della Chiesa generata dal Signore sotto la croce. Marie è anche l'icona più somigliante della Tenerezza di Dio; oscura figlia di Israele diventa regina del cielo, che ha come manto il sole e come sgabello la luna. Maria Assunta in cielo è anche un segno di speranza per tutti i poveri, gli oppressi, gli sfruttati dall'umano egoismo. Profondamente coinvolta nell'incarnazione redentrice del figlio di Dio essa non può non partecipare allo stesso modo alla sua resurrezione. La sua vere grandezza risiede, come dice sant'Agostino, nella fede, che la fece " concepire nel cuore prima ancora che nel proprio grembo".
Nella prima delle tre letture, l'autore dell'Apocalisse, l'apostolo Giovanni, rinvia a Maria con due simboli: l'Arca dell'Alleanza e quella " della donna vestita di sole", perché luogo dell'incarnazione di Dio, il Verbo, Il Dio con noi. Questa donna è presentata nell'atto di partorire e ha davanti a lei un enorme drago rosso, pronto a divorare il bambino appena nato. Il dragone, simbolo Satana, è pieno di odio contro il Messia e vuol fare di tutto al fine di distruggere e annientare il regno da Lui fondato. Essa partorì un figlio maschio, Gesù, che governerà tutte le nazioni con scettro di ferro.
Ogni giorno la Chiesa, di cui Maria è l'icona, genera a Dio figli maschi che sono e saranno perseguitati dal demonio. E come Israele trovò scampo, alla persecuzione del faraone nel deserto e fu iivi nutrito da Dio; così pure la Chiesa, negli ultimi tempi troverà scampo e protezione durante il periodo in cui durerà il regno dell'Anticristo.
Nei versetti citati dal salmo 44, il Salmista vuol dire, a quanti sono sposati, che devono, a imitazione di Gesù, sposo dell'umanità con un'Alleanza "nuova ed eterna", amarsi fra loro, come Cristo e la Chiesa; ossia fino a formare una carne sola e dare la propria vita per l'altro.
La seconda lettura della festività odierna è un brano tratto dalla prima lettera di san Paolo ai Corinzi. Nei sette versetti del capitolo quindici, oggetto della lettura, l'apostolo ci parla della vittoria che Cristo, nuovo Adamo, ha riportato sulla morte. Ma ciò che, a noi dà conforto, è che se siamo morti nel vecchio Adamo, riavremo la vita in Cristo nuovo Adamo.
Ma quando riavremo la vita? Questa ci verrà ridata dopo che Cristo ritornerà e consegnerà il regno a Dio Padre. Solo allora verrà annientata la morte e tutti i giusti risusciteranno meno una. Maria, è colei che, fra le creature, è già Assunta in cielo, perché madre di Cristo e con Lui attende, tutti quelli che credono che Gesù è il Figlio Unigenito di Dio, da Lei nato per opera dello Spirito Santo.
Nel Vangelo, che odierna liturgia ci offre, san Luca ci parla dell'incontro inaspettato e gioioso tra Elisabetta e la madre del mio Signore, ossia la cugina di lei più giovane. Mentre Elisabetta esplode in un canto di benedizione, Maria unisce la sua voce per glorificare Dio e la sua opera. Oggi tutta la Chiesa esulta per Maria perché " ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore." La gioia della Chiesa consiste nel fatto che Maria è assunta in cielo sia con l'anima che col corpo, a significare che l'uomo è anima e corpo. Maria assunta in cielo col suo corpo trasfigurato ci dice anche che il corpo non è destinato alla corruzione ma che destinato alla glorificazione come il corpo del Risorto.
Con la festa odierna iniziano i cieli e la terra nuova annunciati da Giovanni nell'Apocalisse, e Maria si fa a noi vicina per condividere la gioia della fede. Annunciandoci l'assunzione di Maria, la Chiesa ci invita a riconfermare la nostra fede nell'onnipotenza di Dio e riavviare la coscienza del nostro corpo.
Revisione di vita
Crediamo veramente che Maria è nostra madre, che Gesù ci ha dato a dalla croce?
crediamo che quanto si è realizzato in lei, si realizzerà anche in noi se crediamo nel Figlio unigenito?
Marinella ed Efisio Murgia di Cagliari