Omelia (16-07-2006)
don Luciano Sanvito
La città degli angeli

"...due a due..."

Ognuno di noi può godere, nel suo cammino della vita e della ricerca della verità, di una sorte di 'angelo custode' che il destino benevolo gli pone accanto.

Quando noi abbiamo in mente qualcosa da dire o da fare, ecco che accanto a noi appare colui che con noi condivide e vaglia quell'interesse o quell'atteggiamento particolare.

La nostra crescita personale diventa allora confrontata in questo duetto che equilibria il nostro percorso, oggettivandolo e rafforzandolo al positivo nel rapporto con le cose e con le persone.
La verità ha questo percorso di coppia, che viene consacrato in esperienze religiose (il matrimonio) e umane (i soci, i comici,...).

Il persorso duale non ha quindi soltanto il risvolto positivo di evitare la solitudine e di affrontare la difficoltà sostenuti da qualcuno, ma merita la sottolineatura dell'aspetto di coppia che rende nel segno di questa realtà più evidente con efficacia il percorso dell'amicizia, della condivisione, della serenità e, in fin dei conti, dell'amore.

Il fatto di andare in due è sopratutto il segno della condivisione, della piccola comunità, della coppia che concretizza il mandato dell'amore e della verità, che altrimenti resterebbe nei limiti dell'individuo e quindi della soggettività per ogni uomo nell'essere un mandato nella vita.

Questa invisibile "città degli angeli" che si propaga con l'annuncio di verità si costruisce anche oggi nella coppia coniugale, amicale, sociale, lavorativa, religiosa e mistica.
E in questa città in cammino c'è sempre chi si aggrega e chi non condivide affatto.

Ciò nonostante il disegno della città angelica procede, in quanto la ricerca concreta dell'uomo in cammino è comunque affiancata da un evento profondo di libertà che guida tutta la storia umana: non sono solo, c'è sempre qualcuno accanto a me.