Omelia (30-07-2006) |
don Luciano Sanvito |
5 + 2 = 5000...e forse più Quando si ha a che fare con il "piccolo" e il "poco" i conti non tornano più...e in positivo. E' solo quando c'è il 'grande' e il 'tanto' che tutto fila a rigor di logica, e non si possono fare che le operazioni di verifica. Il fatto è che la grandezza e il tanto manifestano ciò che è in atto, mentre la piccolezza e la pochezza racchiudono e concentrano ciò che sarà in potenza. Ecco perché c'è anche un 'miracolo umano' celato in tutte le situazioni di sofferenza e di povertà del mondo. Il mondo degli uomini e degli avvenimenti nasconde una misteriosa e sorprendente possibilità di esprimere le realtà proprio attraverso ciò che è mancante, che è da considerare la chiave di accensione della prodigiosità e dell'abbondanza. Ciò che c'è già di fatto non può celare nulla, perché evidenzia con chiarezza matematica che cinque pani e due pesci son ben poca cosa di fronte alle esigenze del momento. La pochezza e la sofferenza ribaltano totalmente il modo di ragionare strettamente logico e matematico, innestando una vitalità numerica esponenziale di potenza agli stessi numeri, e al vedere e valutare con le misure matematiche. Per cui, se vediamo cinque in atto, in potenza quel cinque diventa cinquanta, e poi cinquecento, e cinquemila,... E il due non è solo il noi due, ma il due a due, il due come quei due, il due come gli altri due che con noi due e i due di prima e quei due che stanno arrivando, diventano...tanti, e tanti di più, più impariamo a ragionare così: verso l'infinito, l'abbondanza che ci dà sempre anche il resto, perché diventa una sovrabbondanza. La matematica ci insegna, pertanto, a fare i miracoli, anche oggi. |