Omelia (16-09-2005)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
C'erano con Gesù i Dodici e alcune donne che erano state guarite e...che li assistevano con i loro beni.

Come vivere questa Parola?
Maria di Màgdala, Giovanna, Susanna: ecco il seguito femminile di Gesù, alcune tra le donne, citate dai vangeli, che hanno assistito il Signore con i loro beni esercitando anche in seguito, nella comunità apostolica, una singolare diaconia, icona di premuroso servizio e calda accoglienza.
Sappiamo bene come Gesù infrange decisamente gli schemi culturali del suo tempo, che relegavano la donna alla sola procreazione, considerandola ritualmente inferiore. Ma in questa pericope il Signore ci sorprende oltre misura: chi erano, anzi chi erano state queste donne citate da S.Luca? Donne malate, probabilmente colpite da forti depressioni psichiche, ma anche povere creature asservite al demonio, e persino la moglie di Cusa, amministratore delle proprietà di Erode Antipa, "quella volpe", come l'apostrofa Gesù, riferendosi probabilmente alle manovre che costui tenta di fare per sbarazzarsi di Lui. Ecco: queste donne, inquietante campionario di una fragile umanità, afferrate dal fascino di Gesù che le ha accolte, capite e amate ridando loro dignità e fiducia, hanno maturato un'intensa esperienza di conversione, e nella luminosità di questo autentico cammino di liberazione sono diventate discepole e compagne di viaggio del Signore.
A noi tutto questo cosa dice? Dice che a nessuno è precluso il Regno di Dio, se a questo regno affida "i suoi beni", mente e cuore, ma anche i suoi affanni: il male che insidia, la malattia,...lo stesso peccato!

Oggi, nel mio quieto abitare l'interiorità profonda, chiedo in preghiera al Signore di essere innanzi tutto liberato da tutto ciò che disturba inquina e distoglie dalla sequela di Gesù per essere libero di servirlo nei modi e nei tempi che le urgenze del Regno reclamano, qui e ora.

Concedimi, Signore, un cuore guarito dalle ferite del non-amore, inferte e subite. Un cuore che ti stia accanto, che respiri in Te e sia da Te consacrato alle urgenze del Regno in gratuità e gioia.

La voce di uno scienziato
Che cos'è la santità, per una persona, se non l'aderire a Dio al massimo delle sue possibilità? E che cosa significa aderire a Dio al massimo, se non svolgere nel mondo esattamente quella funzione, umile o elevata che sia, a cui per circostanze storiche o per vocazione si è chiamati?
P. Teilhard de Chardin